Cronaca

Villa confiscata alla mafia e
resitituita alla comunità

Il Comune di Casaletto

In data 13 gennaio 2022 l’Amministrazione Comunale di Casaletto Vaprio ha ricevuto l’ufficiale decreto di assegnazione, da parte dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, di una villa confiscata alla criminalità organizzata sita nel territorio comunale.

Edoardo Vola

La Giunta, con deliberazione n. 100 del 29 novembre 2021 aveva manifestato l’interesse di acquisire tale immobile confiscato al patrimonio indisponibile del comune. Volontà confermata dall’assessore ai Servizi Sociali Edoardo Vola e dal sindaco Ilaria Dioli alla conferenza dei servizi del 15 dicembre.

L’immobile interessato, una villa da 7,5 vani più il box doppio, verrà riutilizzato per progetti a finalità sociali: nei prossimi mesi verrà pubblicato un avviso pubblico rivolto agli enti del terzo settore e ad associazioni, per la concessione a titolo gratuito del bene, per realizzare un progetto sociale a beneficio delle fasce più fragili.

Attualmente il bene è occupato sine titulo, per tale motivo la localizzazione dello stesso rimane ancora riservata. In data 27 dicembre 2021 è stata notificata un’ordinanza di sgombero: l’occupante ha 120 giorni di tempo dalla notifica per liberare autonomamente l’immobile, in caso contrario si dovrà intervenire con uno sgombero forzoso. “Abbiamo avviato un’interlocuzione cordiale con l’occupante e siamo certi che lo sgombero verrà eseguito in maniera volontaria, entro i termini di legge, e non sarà necessario utilizzare l’intervento delle Forze dell’Odine”, ha dichiarato Vola.

L’assegnazione di questo bene confiscato al comune di Casaletto Vaprio “è un avvenimento molto importante che permette di mantenere accesi i riflettori su una tematica ancora troppo sottovalutata nel nostro territorio: su 79 beni confiscati in gestione all’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati nella, presente nella provincia di Cremona, 71 si trovano nel distretto Cremasco, di cui 50 nel comune di Palazzo Pignano”.

“Un ringraziamento particolare va alla Prefettura di Cremona e all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, con i quali abbiamo collaborato quotidianamente per raggiungere questo primo obiettivo. La criminalità organizzata è presente e bisogna parlarne, per tale motivo il riutilizzo dei beni confiscati ha una valenza pubblica fondamentale: sono simboli di riscatto e legalità”.

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