Cronaca

In Cattedrale l'ultimo
saluto a Mario Macalli

Erano presenti anche i vertici del calcio italiano per l’ultimo saluto a Mario Macalli, per 18 anni presidente della Lega di Serie C, scomparso domenica all’età di 84 anni. Dal presidente della Figc Gabriele Gravina al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, passando per il commissario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete tutti erano in Duomo a Crema per i funerali dell’ex vice presidente federale.

Sulla bara, la maglia del Pergo e della Lega Pro. Accanto fiori dai colori giallo blu. Perché Mario Macalli, oltre ad esserne stato dirigente per più di vent’anni, è sempre stato un grande tifoso del Pergo. E proprio la società cremasca lo ha omaggiato con la presenza della prima squadra, capeggiata dal tecnico Stefano Lucchini e dal presidente Massimiliano Marinelli.

L’attuale presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha voluto ricordare Macalli con queste parole: “Era un uomo dai molti aspetti, innamorato del calcio, del calcio dei giovani, del calcio dei comuni d’Italia. E’ stato un grande presidente della Serie C per tanti anni. Un uomo che amava lo sport e la speranza per i giovani per un legame fortissimo con il territorio. Questo era Mario”.

Il funerale è stato celebrato da don Franco Crotti, con don Emilio Lingiardi e don Angelo Frassi, che durante l’omelia ha ricordato Mario Macalli uomo e dirigente sportivo. Amici, parenti, dirigenti di società calcistiche (era presente anche il presidente della Cremonese Paolo Rossi), tutti hanno gremito la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Mario Macalli è stato sepolto nel cimitero della sua Ripalta Cremasca.

“A parte la sua apparente scontrosità – ha dichiarato Walter Della Frera, consigliere con delega allo sport del Comune di Crema -, del fatto che era burbero, era un uomo estremamente onesto. Senza mai farlo vedere, lui ha sempre dato una mano al Pergo e alla sua città. Bastava che gli chiedessi qualcosa, come organizzare un evento oppure dare una mano ai colori gialloblu, di cui era innamoratissimo, e lui senza mai farlo vedere, perché non gli piaceva mettersi in mostra, faceva sempre di tutto per la nostra città”.

Mauro Maffezzoni

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