Cronaca

Casa della Comunità in via Gramsci
Piloni: "Schiaffo ai cremaschi"

Ieri sera, lunedì 6 dicembre, il Presidente Fontana e la vice presidente Moratti hanno informato i consiglieri di minoranza di aver “concluso” il percorso di individuazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità sui territori. A renderlo noto Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd che ha spiegato: “Abbiamo così scoperto che la Regione ha deciso di ignorare la proposta di realizzare una casa di comunità presso l’immobile dell’ex tribunale di Crema, preferendo l’immobile di via Gramsci, a mio avviso completamente inadeguato a partire dall’assenza di parcheggio e dalla vicinanza con il mercato che, per tre mattine, rende ancor più difficoltoso da raggiungere”.

Una decisione che, secondo Piloni, “va contro le richieste dei sindaci e del territorio nonostante le promesse del Presidente Fontana che, sia lo scorso aprile in visita al centro vaccinale, che recentemente in visita in città, aveva rassicurato circa l’utilizzo dell’ex tribunale”.

L’esponente dem quindi attacca: “A questo punto ci chiediamo: chi comanda in Regione? Fontana o la Moratti? Vista la decisione presa, è legittimo pensare che l’assessore alla sanità conti di più del Presidente della Regione”.

L’amministrazione di Crema, oltre ai soldi spesi per l’allestimento del centro vaccinale (soldi dei cremaschi) ha speso anche “risorse per dimostrare l’assoluta adeguatezza infrastrutturale dell’immobile, per il quale è bene ricordare è stata data ampia e formale disponibilità per l’utilizzo attraverso la concessione gratuita dell’immobile, di fatto mettendolo nella piena disponibilità della regione”.

“Ricordo – puntualizza il consigliere regionale – che per la realizzazione della case di comunità la Regione potrà avvalersi delle risorse europee del Pnrr. Per ogni casa di comunità è prevista una spesa di 1.5 milioni di euro. Il resto deve essere garantito dalla Regione che, a questo punto, sta dimostrando di non volere investire nella sanità di territorio e nelle esigenze del cremasco che, ad oggi, su un bacino di 165mila abitanti vede solo 2 case di comunità: una a Crema, in un immobile non adeguato dal punto di vista dell’accessibilità, e l’altra presso il Santa Marta di Rivolta d’Adda. Un po’ pochino per una Regione che racconta di voler potenziare la medicina di territorio”.

Piloni quindi conclude: “Una decisione che sembra ormai presa nonostante l’incontro che i sindaci avranno il prossimo giovedì con la vice presidente Moratti. Incontro richiesto tre settimane fa, durante la maratona sanità in consiglio regionale e da me sollecitato. Incontro fissato l’indomani di una decisione che sembra ormai presa definitivamente, vista la scadenza del 10 dicembre (venerdì) per trasmettere al Governo l’elenco dettagliato delle strutture individuate”.

Ancora una volta i fatti si scontrano con le parole e le promesse. Ancora una volta Fontana, Moratti e tutto il centrodestra dimostrano di non interessarsi del cremasco e dei cremaschi.

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