Calo di iscritti, dirigenze di Soncino
e Casalbuttano a rischio
La stagnazione demografica, ma anche carenze di programmazione, stanno mettendo a rischio due autonomie scolastiche, quella di Casalbuttano e Soncino, due istituti comprensivi a rischio soppressione nei prossimi anni, in quanto molto vicini come numero di iscritti al limite minimo di 600 alunni, dalle scuole d’infanzia alle medie.
In settimana il Consiglio provinciale ha approvato il piano di dimensionamento scolastico per inviarlo in regione entro il 31 ottobre, ma ancora una volta non è stato preso in considerazione il problema già segnalato lo scorso luglio dai sindaci di Soncino, Romanengo, Casaletto e Ticengo: l’istituto comprensivo Giovanni XXIII è in sofferenza numerica da anni per vari motivi, primo fa tutti l’attribuzione delle scuole d’infanzia e primaria dei tre comuni più piccoli all’IC Falcone e Borsellino di Offanengo.
“Da anni – spiega il sindaco di Soncino Gabriele Gallina – stiamo facendo presente alla Provincia che c’è questo rischio. Oggi abbiamo 630 bambini iscritti, non si può procedere anno per anno, occorre avere una visione di più ampio respiro. Una rivisitazione va fatta presto per evitare che si arrivi come a Casalbuttano dove hanno 5 – 6 bambini in più rispetto al limite minimo. Non è pensabile che la Provincia non prenda in mano questa situazione.
“In questi anni non è stato fatto, forse perchè il tema non è stato compreso appieno anche dagli altri sindaci o dall’altro istituto. Qui non si tratta di spostare bambini da un plesso all’altro, ma di far tornare in capo a Soncino solo la funzione amministrativa. Nulla cambierebbe per gli studenti. L’IC di Offanengo ha 1700 alunni, un numero molto superiore al minimo. Sarebbe paradossale che, se mai domani Soncino dovesse perdere l’autonimia scolastica, i nostri plessi finisserp accorpati ad Offanengo che ragiungerebbe così 2.300 – 2.400 iscritti e sarebbe nuovamente necessario dividersi.
Ritengo che sia meglio pevenure questa situazione, ma sono sempre state poste una serie di problematiche da parte dgli altri Comuni e la Provincia li ha seguiti. Dobbiamo invece guardare tutti al territorio comprensivo e questo sta a significare che dobbiamo riequilibrare le cose”.
L’IC di Casalbuttano è ancora più in sofferenza: solo 603 iscritti quest’anno secondo il dato comunicato dalla Provincia nelle varie sedi che comprendono, oltre alle scuole d’infanzia, primaria e secondaria del paese, anche i plessi di Corte de’ Cortesi (infanzia), Robecco d’Oglio (infanzia, primaria e secondaria) e Bordolano (primaria).
“Io sono qui da tre anni, il problema si trascina da tempo ed è legato sia al calo demografico che alle scelte delle famiglie, oltre che alla collocazione geografica dei nostri comuni, limitrofi alla provincia di Brescia”, spiega Pietro Giovanni Pastorello, dirigente scolastico dell’IC di Casalbuttano.
Pesa anche la forte presenza di bambini di origine straniera nelle classi, dovuta al fatto che questa è l’unica componente in crescita demografica: una situazione che influenza alcune famiglie italiane, in barba alla necessità di integrazione, spingendole verso altri istituti.
Per l’anno scolastico in corso è stato abbassato a 500 il limite minimo di studenti necessario per avere l’autonomia scolastica – aggiunge il dirigente, “per l’anno prossimo si vedrà. Certo è che questo è un istituto comprensivo sempre in bilico, occorrerà fare ragionamenti insieme ai comuni, anche se so che non è una strada semplice ed è già stata tentata in passato”.
In sofferenza è soprattutto la scuola primaria di Bordolano, dove sono state attivate pluriclassi visti i numeri bassi di bambini; mentre la media di Robecco d’Oglio è in controtendenza, con una sezione in più.
A gennaio si apriranno le iscrizioni per l’anno scolastico 2022 – 2023 e in base a quelle si potrà delineare meglio il futuro dell’IC. Certo è – conclude il dirigente – che “a differenza di altre scuole, come Soncino, attorno a noi non ci sono situazioni di IC particolamente numerosi, sopra i 1000 studenti, e questo complica le cose”. g.biagi