Morena, un corpo distrutto dalla
sclerosi. "Fatali" i colpi del marito
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“Insufficienza cardio circolatoria in un soggetto con stato settico e già affetto da sclerosi multipla”. E’ la causa della morte di Morena Designati, 49 anni, secondo il medico legale Margherita Fornaciari, chiamata oggi a testimoniare nella terza udienza del processo in Corte d’Assise contro Eugenio Zanoncelli, 57 anni, operaio, accusato di aver ucciso la moglie la sera del 24 giugno del 2020 nella loro villetta in via De Nicola a Palazzo Pignano. Secondo l’accusa, la vittima, affetta dal 2015 da sclerosi multipla, sarebbe stata colpita dal marito con un pugno in volto e con un colpo di stampella.
Secondo la Fornaciari, “colpi non idonei da soli a causare il decesso, ma che hanno aggravato la condizione cardio circolatoria, sia per perdite ematiche che per distress respiratorio, fino all’episodio di insufficienza cardio circolatoria”. “La funzione respiratoria, già compromessa”, ha spiegato in aula il medico, “è stata depressa ulteriormente dalla frattura costale sinistra e dal distress respiratorio”. “E’ da ammettersi”, ha concluso la Fornaciari, “un rapporto di concausalità tra le lesioni e il decesso”.
In sostanza, quel pugno e quel colpo di stampella che secondo l’accusa il marito le aveva sferrato, sono stati fatali a Morena Designati, già magrissima, malnutrita e debilitata dalla malattia. Colpi che in un corpo sano non avrebbero avuto lo stesso esito nefasto. Il medico legale ha poi parlato di traumi recenti e più datati trovati sul corpo della vittima durante l’autopsia. Per la Fornaciari, “compatibili con modalità lesive conseguenti ad una aggressione. Sul cadavere, anche ecchimosi di vario colore, “traumi reiterati nel tempo avvenuti probabilmente per aggressione”.
Nella villetta di via De Nicola, il medico legale era arrivato verso le 22,30 di quel 24 giugno. “Il decesso”, ha spiegato la Fornaciari, “è avvenuto circa un’ora prima”. Il corpo di Morena Designati era senza vestiti con addosso due coperte, una blu e una rossa. “Era per terra parallelo al divano”, ha ricordato il medico, la cui attenzione era stata attirata dal divano, trovato tutto coperto da cellophane “come se fosse nuovo”.
Nella sua testimonianza, la dottoressa Fornaciari si è soffermata sui traumi recenti riscontrati sul corpo della donna: “un trauma facciale con frattura della mandibola destra e l’avulsione di un dente, una frattura della costola sinistra, un’infiltrazione ematica del cuoio capelluto, causa di un trauma facciale, ecchimosi violacee sulla cute e due escoriazioni a forma di C”. Per quanto riguarda il trauma facciale, la dottoressa ha riferito che potrebbe essere stato provocato in seguito all’urto contro una superficie piccola. “Compatibile con un pugno”.
In aula è stato mostrato il “corpo del reato”, una delle due stampelle sui cui sono state trovate tracce di sangue appartenenti alla vittima. Per il medico legale, oggetto “compatibile con i traumi alla mandibola e ai denti”. Per il medico, anche le due escoriazioni a forma di C potrebbero essere state causate dall’urto della stampella contro la cute.
Il medico legale ha sottolineato “l’evidente compromissione fisica” della vittima, segnata dalla sclerosi, soffermandosi anche su una frattura costale destra non recente e mai guarita con in corso una sepsi e di una serie di altre fratture, queste tutte guarite, “compatibili con l’urto contro una superficie ampia: potrebbe essere caduta”. Per il medico legale, invece, le ecchimosi di colore diverso sparse in tutto il corpo non sarebbero compatibili con cadute accidentali. Il medico ha parlato di cicatrici a livello del tronco e all’esterno del braccio. “Potrebbero essere cicatrici da ustione”.
Le conclusioni della Fornaciari, consulente tecnico del pm Milda Milli, sono state contestate dal collega Salvatore Maiorana, consulente tecnico della difesa. Secondo Maiorana, “Morena Designati non è deceduta in seguito a lesioni corporee, non avendo quei colpi interessato organi vitali, nè è certo che si tratti di lesioni da aggressione. Quelle ecchimosi, per esempio, potrebbero essere non necessariamente contusive, ma dovute alla fragilità dei capillari”. In aula, il consulente, che non ha partecipato all’esame autoptico, ha obiettato alla collega di non aver effettuato accertamenti radiologici, come ad esempio una Tac total body. Ma secondo la Fornaciari, quegli accertamenti diagnostici non erano necessari, in quanto lo stato di conservazione del cadavere era buono ed è stato possibile vedere i traumi ad occhio nudo.
Morena Designati avrebbe potuto essere salvata se soccorsa tempestivamente?. Per la Fornaciari, “se ci fossero stati soccorsi immediati con un’auto medica e se fosse stata subito intubata, forse qualche chance di sopravvivenza l’avrebbe avuta, ma era già un soggetto compromesso”.
Contro l’imputato, assistito dall’avvocato Maria Laura Quaini, si sono costituiti parte civile la mamma e i tre fratelli di Morena, rappresentati dall’avvocato Alessandro Porchera, il fratello dell’imputato, assistito dall’avvocato Vito Cantore, e Andrea, il figlio di 13 anni della coppia, quest’ultimo rappresentato dall’avvocato Micol Parati e dalla collega Maria Luisa Crotti come curatore speciale.
La Corte è composta dal presidente Anna di Martino, dal giudice a latere Francesco Sora e da sei giudici popolari, quattro donne e due uomini. Lunedì, prossima udienza, l’imputato si difenderà.
Sara Pizzorni