Cultura

Casaletto Vaprio: tornano in Chiesa Vecchia
gli affreschi di Gian Giacomo Barbelli

Alla presenza del sindaco di Casaletto Vaprio, Ilaria Dioli, del vice Andrea Assandri, di Samuele Zenone, consigliere comunale con delega alla cultura, e del restauratore Paolo Mariani, presentata alla stampa nel tardo pomeriggio di ieri, “La meraviglia rivelata. Episodi della vita di san Giorgio e santi”. Come si legge nel depliant curato per la parte grafica da Ilaria Greco e per i testi da Elodia Marazzi e Samuele Zenone, si tratta della storia relativa al restauro ed al percorso che porta ora al ricollocamento di 16 affreschi del XVII secolo nelle loro sedi originali, presso la Chiesa Vecchia di Casaletto Vaprio, dove erano state pensate e realizzate dall’artista Gian Giacomo Barbelli, offanenghese di nascita e principale pittore barocco del territorio cremasco: una storia fatta di arte, cultura, bellezza.

Definita fin dal ‘700 come una delle più antiche della Diocesi, la ex Chiesa di san Giorgio risente di numerosi interventi eseguiti nel corso dei secoli. Dal 1914, in seguito alla costruzione della nuova chiesa, l’edificio però venne dismesso, destinato a numerosi altre destinazioni e soprattutto privato del ciclo di affreschi del Barbelli, da quando nel 1946 l’ing. Paolo Stramezzi, appassionato di arte e collezionista li acquistò, con il conseguente “strappo” degli stessi trasferiti su tela.

Nel 1989 l’edificio venne acquistato dal comune di Casaletto e avviato a nuova vita: sala polifunzionale, biblioteca, sala consiliare. In questi 30 anni, tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute a Casaletto Vaprio, come ha ricordato il sindaco Ilaria Dioli hanno impegnato risorse, tempo e progettualità, al fine di contribuire al restauro della struttura, fino ai giorni nostri, con la ricollocazione degli affreschi del Barbelli. Sabato alle 16 la presentazione ufficiale, nell’ambito di un evento, che causa le disposizioni anticovid, sarà limitata ad una cinquantina di invitati. Tuttavia, la cittadinanza avrà la possibilità di ammirare le opere, in una due giorni ricca di eventi: sabato alle 21, presso la Chiesa di san Giorgio Martire, il Collegium Vocale di Crema si esibirà per l’Elevazione Spirituale in musica, con ingresso gratuito su prenotazione, a seguire, dalle ore 21,30 a mezzanotte l’apertura della Chiesa Vecchia per visita libera. Domenica 12 settembre, a partire dalle 10 visite guidate secondo le modalità indicate al link https://www.lameravigliarivelata.com/events

Negli anni il desiderio di tutti era proprio quello di riportare il ciclo di affreschi in Chiesa Vecchia, ed il risultato è stato possibile grazie all’impegno dell’amministrazione e di tanti cittadini che hanno collaborato a vario titolo nel programmare l’acquisto degli affreschi, grazie anche alla disponibilità dell’erede dell’ing. Stramezzi.

“Occorre sperare per ottenere l’insperato” ha esordito così il sindaco Dioli per descrivere l’operazione, inusuale per un piccolo comune come Casaletto. “Un’operazione non banale” l’ha definita l’architetto Paolo Mariani, sottolineando l’interessamento anche dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’attenzione della stessa Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, rappresentata dal dottor Gabriele Barucca. Per Samuele Zenone, “non bisogna abituarsi mai alla bellezza e occorre sforzarsi nel ricercarla, anche qui, in Chiesa Vecchia, lascito dei nostri antenati”.

Ma la ricollocazione delle opere del Barbelli nella loro sede originaria non si ferma alla presentazione, al sito internet ed agli eventi di sabato e domenica prossimi, ma nelle intenzioni degli amministratori deve essere il punto di partenza per un’efficace campagna di promozione per un turismo di vicinanza. Quanto ai costi: 80 mila euro circa per l’acquisto delle opere, circa 15 mila per il restauro e la ricollocazione, ai quali aggiungere circa 50 mila euro per la parte esterna dell’edificio, grazie a finanziamenti comunali, regionali ed alle donazioni dei mecenati, attraverso l’Art Bonus, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

Ilario Grazioso

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