Politica

Riforma Legge regionale 23:
l'incontro dei sindaci cremaschi

Incontro, in Sala Ostaggi, tra i sindaci cremaschi. Sul tavolo le modifiche alla Legge regionale 23, attualmente in corso di approvazione al Consiglio lombardo. Presenti alla riunione il presidente di Area Omogenea Aldo Casorati, i primi cittadini (molti dei quali collegati in streaming), i consiglieri regionali del territorio e il dott. Emanuele Monti, presidente della Commissione regionale Sanità, che ha ricordato come “grazie alle risorse del recovery fund, ora, i Presst possono essere finanziati”.

Un tema caro al Cremasco, che punta alla realizzazione di due presidi socio sanitari: uno a Crema e uno a Rivolta d’Adda. “Si rende necessario iniziare un percorso di riflessione e di proposte, con la collaborazione di tutti gli attori interessati, alla luce delle  indicazioni e delle decisioni contenute nel documento, approvato dalla assemblea dei sindaci, alla proposta della Giunta Regionale di modifica della Legge 23, al Documento Agenas e ai finanziamenti previsti dal Pnrr”, ha esordito Casorati.

Occorre, per Casorati, una valutazione dell’esistente, oltre alle richieste del territorio, che vanno dalla realizzazione dei Presst all’ammodernamento ed implementazione dei nosocomi cremaschi. Valutazione che, come riportato dal direttore sociosanitario dell’Asst Pier Mauro Sala, è già in atto.

Per il consigliere regionale pentastellato Marco Degli Angeli, però, questo non basta: “Chiedo che nella pianificazione delle progettualità non ci si chiuda solamente in una semplice ispezione delle strutture di Asst. Dobbiamo essere sfidanti riguardo le opportunità della legge 23. Sono convinto – ha aggiunto – che il ruolo dei sindaci nella fase di confronto e progettazione sarà fondamentale”.

Il collega del Pd, Matteo Piloni, punta anche sulla semplificazione, ricordando che “La revisione della Legge 23 non modifica granché della Legge, ma aggiunge la possibilità di recuperare le risorse del Pnrr. Pot e Presst non sono spariti, ma questi si aggiungono le case della comunità, che possono essere anche collocate all’interno dei Prsst stessi, oppure sostituirli. Lo sforzo del territorio – ha concluso – deve essere quello di esprimersi in base ai bisogni dei cittadini”.

Il presidente del Cal (Consiglio autonomie locali) e sindaco di Offanengo, Gianni Rossoni, ha sottolineato la necessità di un dialogo con la direzione di Asst e Ats, ma soprattutto “porre le decisioni per poter proseguire il ragionamento. Dobbiamo capire quanti distretti vogliamo realizzare e dove. E decidere se realizzare un Presst nel quale inserire Pot e Casa della Comunità, o optare per tutt’altra soluzione”.

Anche il presidente della Provincia, Mirko Signoroni, ha incalzato gli amministratori del territorio a lavorare celermente per portare ai tavoli di confronto le istanze del territorio sottolineando altresì la necessità di coinvolgere le aziende sociali nel dibattito.

Ambra Bellandi

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