Occupati, nel 2020 -6% , ma risalita
nel 2021. Gap tra scuola e lavoro
Tra il 2019 e il 2020 l’occupazione in territorio cremonese ha subito un calo del 6,21%, il dato peggiore di tutta la Lombardia, perdendo ben 9mila posti di lavoro. I numeri sono emersi durante il Tavolo Lavoro-Formazione-Sviluppo-Innovazione, parte del Tavolo della Competitività, coordinato da Provincia di Cremona in cabina di regia con Camera di Commercio di Cremona, i Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore, svoltosi nei giorni scorsi.
Un dato che, in ogni caso, non preoccupa particolarmente gli stakeholder, soprattutto considerando che il trend, negli ultimi mesi, è tornato ad essere positivo: “Dopo un 2020 decisamente difficile, è emerso come oggi si stia vivendo un periodo di ripresa che fa ben sperare” ha detto Massimiliano Bosio di Cgil Lombardia. ‘C’è un segnale di ripresa generale, mentre l’anno scorso avevamo assistito a un blocco completo, in modo particolare nel settore del terziario’’.
Dunque, l’umore oggi è positivo, “ci sono aspettative ottimistiche sull’economia del 2021 rispetto al 2020”: ne è convinto Massimo Falanga direttore dell’Associazione Industriali Cremona. Come percezioni dopo lo sblocco dei licenziamenti, il comparto industriale sul territorio non ha rilevato situazioni di tensione. Si sta verificando la difficoltà nel reperire figure professionali, credo che la maggior parte delle nostre aziende possano confermare l’ipotesi’’.
Dello stesso parere Renato Marangoni, direttore dell’Associazione Libera Artigiani di Crema, secondo cui ‘dopo la crisi pandemica ed economica del 2020, “nel 2021 abbiamo verificato una crescita delle assunzioni a tempo determinato pari al 20%. Le competenze ritenute fondamentali oggi sono: preparazione, disponibilità e adattabilità’’, e Davide Longhi di Confcooperative Cremona, che nell’ultimo anno di lavoro ha riscontrato “un saldo positivo anche se i contratti sono brevi e a tempo determinato. Il trend delle assunzioni è positivo, resta comunque fondamentale la formazione continua in azienda’’.
Cosa manca allora? Il vero problema è il mismatch tra scuola e lavoro, che si rivela sempre più marcato: le figure formate nelle scuole non corrispondono, se non in parte, ai profili professionali che le aziende richiedono. Un gap che il mondo dell’associazionismo sta cercando di recuperare: ’Il mercato del lavoro ha bisogno di figure qualificate e specializzate” ha spiegato Marco Cavalli, direttore dell’Associazione Cna Cremona. “Sul nostro territorio sono presenti gli istituti di Alta Formazione Professionale come l’IFTS in ambito meccatronico e l’ITS produzioni Cosmetiche 4.0, gli studenti grazie a questi percorsi trovano un’occupazione diretta’’.
‘’Negli ultimi mesi si è verificato il mismatch tra scuola e lavoro” ha sottolineato Cristel Casali di Apindustria Confimi Cremona “L’esperienza di alternanza scuola/lavoro ha funzionato fino a un certo punto, a differenza di molti paesi esteri, dove è stata fondamentale. Bisognerebbe coinvolgere direttamente le aziende nella formazione scolastica. Regione Lombardia ha messo a disposizione i corsi di Alta Formazione come gli ITS e IFTS che possono avere un ruolo cruciale e di rilevante importanza: stage per gli studenti, coinvolgimento di professionisti delle aziende per dare un contributo nella progettazione dei corsi formativi, Ma è anche necessario indirizzare gli studenti nelle loro scelte future, spiegandogli quali sono le richieste del mondo del lavoro’’.
Un appello a cui è il mondo della scuola e dell’istruzione a dover dare risposte: “La condivisione con le aziende è indispensabile: è fondamentale che le scuole sappiano quali siano i bisogni del mondo dell’occupazione” ha specificato Simona Piperno dirigente scolastico dell’I.I.S. Ghisleri di Cremona.
Ma non è sempre facile: “La formazione professionale è presente sul territorio ed è ben rappresentata, ma oggi abbiamo troppe richieste da parte delle aziende rispetto ai giovani talenti disponibili sul mercato” ha spiegato Anna Acerbi Direttore CR.Forma sede di Cremona.
Dal tavolo è emersa la volontà comune di dare vita a progettualità di sistema, coinvolgendo tutte le risorse già presenti sul territorio per monitorare e analizzare puntualmente i dati relativi alla condizione occupazionale della provincia di Cremona e la diffusione degli stessi risultati a tutti i soggetti interconnessi rispetto a questa tematica.
‘’Andrebbe costituito un osservatorio ad hoc per mettere in campo azioni aderenti attraverso politiche attive per poter riuscire a trovare anche le figure professionali mancanti da inserire nel nostro territorio’’ ha sottolineato Ivan Zaffanelli di Ust-CIisl Asse del Po.
A questo proposito, ha reso noto Barbara Faroni dirigente del Settore Lavoro e Formazione di Provincia di Cremona, ‘verrà riattivato l’Osservatorio provinciale sul mondo dell’occupazione in ottica di ripresa’’.
Dal canto loro le istituzioni del territorio hanno specificato come sia “Interessante ottenere un quadro più dettagliato dell’offerta formativa provinciale per capire quali interventi mettere in campo nei confronti dei bisogni occupazionali odierni e formare profili richiesti dal mondo delle imprese”, come ha detto Maura Ruggeri, assessore all’Istruzione e alle Risorse Umane del Comune di Cremona.
“L’amministrazione provinciale fornisce supporto al mondo dell’occupazione attraverso i servizi dei Centri per l’Impiego del Territorio, con il lavoro del Tavolo è necessario giungere a una programmazione di più ampio respiro e sintesi” ha specificato Giovanni Gagliardi, consigliere provinciale di Cremona.
“I Tavoli della Competitività sono nati nell’ottica della concretezza a valle del Masterplan3C” ha concluso Paolo Rizzi del Cersi. “Quando sono partiti abbiamo fatto un censimento delle progettualità in essere su tutto il territorio e raccolta di progettualità nuove. E’ necessario un progetto collettivo’’.
LaBos