Il Parlamento Ue condanna l'Ungheria
ma Salini non vota insieme al Ppe
Dura presa di posizione da parte degli europarlamentari contro la recente legislazione ungherese. Anche il Partito popolare europeo vota a favore della risoluzione ma Forza Italia si spacca e l'eurodeputato cremonese vota contro
Il Parlamento europeo si è espresso ieri a grande maggioranza (459 voti favorevoli, 147 contrari e 58 astensioni) contro la recente legislazione ungherese definita “anti-Lgbt”. Una norma, quella voluta dal primo ministro di Budapest, Viktor Orbàn, che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito “vergognosa, in quando discriminatoria”. I parlamentari di Bruxelles hanno condannato “con la massima fermezza” la legge ungherese, sottolineando come si tratta di un altro campanello d’allarme rispetto a quanto sta accadendo in Ungheria e denunciando “il progressivo smantellamento della democrazia e dello stato di diritto”.
Anche il Partito popolare europeo, di cui faceva parte fino a pochi mesi Fidesz, il movimento di Orbàn, ha votato in favore della risoluzione di condanna, pur con qualche eccezione. Tra queste si segnala il voto contrario di Massimiliano Salini, europarlamentare cremonese di Forza Italia (Ppe), unico del suo partito a votare contro la dura presa di posizione del Parlamento Ue. Gli altri europarlamentari di Forza Italia hanno così votato: due favorevoli (Adinolfi e Dorfmann), quattro astenuti (De Meo, Martusciello, Regimenti e Patriciello) e due assenti (Berlusconi e Tajani). “Non avere assunto una netta posizione contraria sulla legge ungherese – ha detto il forzista Elio Vito -, per un partito come Forza Italia, che si dichiara liberale ed europeista, è grave, a maggior ragione dopo le chiare parole di condanna pronunciate invece dalla presidente von der Leyen e da Draghi, che pure Fi sostiene. Non vorrei che sull’altare della federazione di centrodestra e delle manovre per il Quirinale – ha concluso il deputato forzista -, Forza Italia arrivasse spoglia dei suoi valori e della sua tradizione: eravamo nati liberali”.
Salini ha espresso quindi la propria contrarietà insieme agli europarlamentari della Lega, di Fratelli d’Italia e degli altri partiti “sovranisti” europei. Del resto pochi giorni fa, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio”, lo stesso Salini aveva giudicato positivamente la “Carta dei valori” sottoscritta in Europa, oltre che da Lega e Fratelli d’Italia, anche dal partito di Orbàn, dallo spagnolo Vox, dal polacco Diritto e Giustizia, dall’austriaco Fpoe e dal movimento di Marine Le Pen. “Chi leggesse la carta dei valori presentata oggi da alcuni partiti della destra europea – ha spiegato Salini – non potrebbe non considerarla uno sforzo di moderazione: sancisce un significativo avvicinamento delle forze sovraniste a un crescente, seppure ancora timido, europeismo”. E quando Orbàn è stato espulso dal Ppe, lo scorso marzo, l’eurodeputato cremonese aveva commentato: “Si tratta certamente di una sconfitta per il gruppo del Partito popolare europeo”. Una posizione ribadita ieri con il voto sulla contestata legge ungherese. g.lo.