Scuole

Chieve: problem solving per la
Primaria e progetti per l’Infanzia

Consegnati ieri pomeriggio presso il cortile della scuola Primaria di Chieve, gli attestati di partecipazione ai bambini impegnati in queste settimane nel corso laboratoriale sul problem solving, nell’ambito delle iniziative estive organizzate dall’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Bagnolo Cremasco. Una quarantina i bambini che volontariamente hanno aderito alla proposta della Primaria di Chieve, guidati dalla maestra Elena Tosetti, da anni impegnata in questo ambito, avendo curato la preparazione degli allievi della scuola a diverse edizioni delle Olimpiadi del problem solving, competizione proposta dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici del Ministero dell’Istruzione, e rivolta agli alunni del Primo e del Secondo ciclo. Un concorso che persegue diverse finalità, tra le quali lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale e la metodologia di ragionamento, che rende gli studenti, anche quelli più piccoli, capaci di scomporre un problema in sottoproblemi, organizzando, analizzando e rappresentando i dati. Lusinghieri i risultati conseguiti dalla Primaria di Chieve, più volte qualificata alle finali nazionali ed anche quest’anno, nell’edizione svoltasi non in presenza, ma a distanza, piazzatasi al terzo posto in Lombardia.

“Quando ho accennato all’iniziativa estiva del corso laboratoriale sul problem solving qui a Chieve, nell’ambito del Gruppo di lavoro costituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale, al fine di elaborare delle linee guida per la pianificazione di attività estive aventi l’obiettivo di rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali degli studenti, l’USR ha individuato quest’attività quale esempio su scala regionale”, ha commentato la dirigente scolastica dell’IC di Bagnlo, Paola Orini, cui il plesso di Chieve afferisce.

Nel complimentarsi con i bambini e le maestre che hanno collaborato, Rosalinda Lupo Pasini, Laura Rodanò, e la già citata Elena Tosetti, la dirigente Orini ha evidenziato l’importanza dell’argomento oggetto del corso, che favorisce lo sviluppo di competenze utili a mettere insieme i dati attraverso il ricorso alla logica, con l’obiettivo di trovare una soluzione ai problemi, senza dimenticare l’importanza per la comprensione del testo. “Siete stati tutti molto bravi, perché nonostante la fine delle attività scolastiche, volontariamente avete aderito a questa proposta. Noi abbiamo scelto i Patti di comunità – ha aggiunto la preside – e qui c’è la collaborazione con l’amministrazione comunale di Chieve e la parrocchia”. La maestra Tosetti ha descritto brevemente le prove affrontate dai bambini ed ha comunicato la lettera di congratulazioni che il ministro Bianchi ha inviato alle scuole che hanno partecipato all’edizione di quest’anno delle Olimpiadi.

A margine della consegna degli attestati, alla quale ha partecipato il sindaco di Chieve Davide Bettinelli e l’assessore Mario Ruini, la preside Orini ha ricordato un altro progetto sperimentale portato avanti dalla scuola dell’Infanzia di Chieve, ringraziando la maestra referente Emiliana Serina e la collega Mara Piloni, case manager del progetto. Si tratta di un’attività di identificazione precoce dei casi sospetti di disturbo specifico dell’apprendimento e dell’eventuale individuazione di disturbi del neurosviluppo, dall’acronimo non proprio di semplice decodifica: IndiPote(dn)S, dove, “Indi”, sta per individuazione precoce, “Pote” potenziamento e “dnS” disturbi del neuro sviluppo che, leggendo alla latina “Indi potes”, significa “quindi puoi”. Un progetto che pone il plesso di Chieve, quale unica scuola della provincia di Cremona a poter vantare questo tipo di sperimentazione, rivolta ai bambini dell’asilo: due plessi, l’Infanzia e la Primaria che la preside Orini ha definito piccole quanto ai numeri degli alunni, ma forti, per qualità delle proposte e risultati ottenuti su scala regionale e nazionale.

Ilario Grazioso

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...