Ex scuola CL, Charis battuta
in primo grado da Sanitas
Il primo round va alla Sanitas Diagnostica Srl: parliamo della causa intentata dalla Fondazione Charis per una compravendita dell’ex scuola di Crema, da tutti ormai ribattezzata scuola di Comunione e Liberazione, della quale hanno parlato per anni i media locali e nazionali, nei confronti della società che offre servizi sanitari.
A difendere la Sanitas è stato l’avvocato di Casalmaggiore Carlo Pellegri del Foro di Cremona con la sua società Pellegri e Associati. La vicenda è nota: la scuola era stata finanziata per 1 milione di euro da Regione Lombardia, all’epoca governata da Roberto Formigoni, nel 2010. Poi però l’edificio era rimasto, per così dire, a metà, un cantiere aperto. Nell’aprile 2017 la Sanitas si era fatta avanti con l’intenzione di ricavare spazi ambulatoriali all’interno della struttura.
La Fondazione Charis, proprietaria dell’ex scuola, aveva a quel punto chiesto al comune di Crema di cambiare la destinazione d’uso, da utilizzo scolastico e utilizzo sanitario. Ma la trattativa si era arenata: stando alla Charis, la Sanitas non aveva mantenuto fede alle trattative preliminari e così la Fondazione aveva chiesto al Tribunale di Cremona di ordinare da parte di Sanitas la stipula di un contratto definitivo al prezzo di 1 milione e 53mila euro oppure, in subordine, di pagare – a titolo di risarcimento danni – 200mila euro.
La sentenza però, in primo grado, ha dato ragione alla Sanitas. “L’interruzione delle trattative – spiega l’avvocato Pellegri – era legittima e giustificata dall’impossibilità di attuare le opportune verifiche tecniche e strutturali a causa del persistente allagamento del piano interrato dell’immobile dell’ex scuola”.
Giovanni Gardani