Cronaca

"Discriminati dalle istituzioni"
La denuncia di Cremautismo

La rete Cremautismo e le associazioni denunciano ancora una volta il “trattamento discriminatorio posto in essere dalle istituzioni nei confronti delle persone con disabilità nell’organizzazione dei centri estivi”.

Prima di tutto, si legge in una nota delle associazioni, “per l’esorbitanza dei costi, poi per iniquità dei contributi elargiti dalle istituzioni e per ultimo per la discontinuità nel servizio di cura”.

“Quanto all’esorbitanza dei costi”, denunciano le associazioni, “le famiglie con disabilità devono pagare una quota dagli importi decisamente maggiorati (fino a 6 volte tanto la settimana, tra i 180 ed i 420 euro a settimana). E sul tema ogni anno si assiste al medesimo gioco di scarico di responsabilità. Il legislatore si è dimostrato attento nell’emanare molteplici leggi a tutela della disabilità e delle pari opportunità, sebbene si sia dimostrato meno efficace nel darvi concreta attuazione nella loro interezza. Ad oggi la cura e l’assistenza delle persone con disabilità è per lo più affidata agli enti del terzo settore, gli unici a realizzare opportunità ed offrire servizi coscienti che se si aspettasse lo Stato per l’applicazione delle leggi, le persone con disabilità rimarrebbero chiuse in casa e/o a carico delle famiglie che ovviamente prima o poi scoppierebbero.

Eppure il terzo settore è spesso soggetto a critiche relative all’esorbitanza dei costi, dimenticandosi che un servizio adeguato ai bisogni delle persone disabili lo si ottiene grazie al lavoro di cura ed educativo di personale altamente qualificato, e lo Stato e le istituzioni non dovrebbe dimenticare che tali oneri dovrebbero essere a loro carico, ed anzi dovrebbero avere maggior rispetto e riguardo per il Terzo Settore che, ad oggi, è l’unico a fare da tramite tra i diritti e i servizi. Le istituzioni erogano contributi iniqui (in alcuni casi inesistenti) ai disabili e alle loro famiglie in grado di coprire solo in minima parte i costi che le famiglie sostengono, inoltre spesso sono le famiglie a dover anticipare costi successivamente rimborsati con tempi lunghi e mai definiti.

Tale sistema di incertezza crea ulteriori problemi e carichi di stress alle famiglie che ogni estate, dipanandosi nei meandri delle normative regionali e locali, si vedono costrette a richiedere a più enti differenti fondi una tantum per cercare di consentire al disabile ciò che in realtà è un diritto”.

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