Politica

Uggetti assolto: Di Maio si scusa
Le reazioni della politica locale

L'ex sindaco di Lodi assolto in appello con formula piena dall'accusa di turbativa d'asta. Il ministro degli Esteri si scusa pubblicamente per la "gogna mediatica", ma non tutto il M5s intende seguirlo.

Simone Uggetti - Foto del quotidiano "Il Cittadino di Lodi"

Assolto, in appello, con formula piena perché “il fatto non sussiste”. E’ l’epilogo del processo a carico di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi che nel 2016 si era dimesso in seguito ad un arresto per turbativa d’asta. “E’ stata dura non dire niente mentre tutti parlavano di me”, le sue prime parole, tra le lacrime, dopo il pronunciamento dei giudici.

Un caso, certo non isolato, che ha scaturito diverse reazioni politiche, anche nel territorio Cremasco. Il sindaco Stefania Bonaldi, in un lungo post su Facebook, ha condannato nettamente una politica divenuta “frustrata e giustizialista”. “I fatti non sussistono, ossia sono un’invenzione, ma nel frattempo le cose sono andate come se sussistessero, perché la follia riesce a inceppare, almeno inizialmente, pure i meccanismi della giustizia. È l’onda lunga del vaffa day – prosegue il primo cittadino di Crema – la più grande fake news della storia politica italiana, quando persone prive di misura si sono messe a speculare sulla giusta rabbia dei cittadini, montando capestri e ghigliottine in tutte le piazze. Vorremmo chiedere a chi è stato artefice di questa tristissima pagina di riflettere, ma sappiamo che è inutile”.

Ma dal Movimento 5 Stelle, che si era costituito parte civile nel lungo processo a carico di Uggetti, qualcuno, in alto, molto in alto, si è scusato. Il mea culpa di Luigi Di Maio, attuale ministro degli Esteri, è approdato questa mattina sulla prima pagina del quotidiano “Il Foglio”.

Centrali, titolate in rosso, le scuse del pentastellato partono dalla cronaca di piazza del maggio 2016. “Ricordo bene quei giorni (quelli che seguirono l’arresto di Uggetti, ndr). Nella stessa piazza e nello stesso weekend prima il M5s poi la Lega organizzarono un sit-it contro Uggetti fino a spingerlo alle dimissioni”. Di Maio definisce l’arresto un fatto grave e poi contestualizza la campagna elettorale di quel periodo, in cui andarono al voto grandi città come Roma, Milano e Torino. Una tornata “senza esclusione di colpi. Anche io contribuii ad alzare i toni ed esacerbare il clima. Sul caso Uggetti fu lanciata una campagna social molto dura, cui si aggiunse il presidio in piazza, con tanto di accuse alla Giunta di ‘nascondere altre irregolarità'”. Cosparsosi il capo di cenere, Di Maio precisa che la questione morale “non può essere giustificata sull’altare di un cieco garantismo”, ma condanna fortemente l’utilizzo della “gogna mediatica quale strumento da campagna elettorale”.

Parole ben lontane dai vaffa-day, ma anche dalle dichiarazioni rese dal senatore pentastellato Danilo Toninelli. “Nulla di cui scusarsi – ha dichiarato a diversi media nazionali – Voglio leggere tutte le motivazioni della sentenza. In generale prima di un comportamento rilevante a livello penale, c’è la morale, che dovrebbe essere la base della politica. Quando manca, per me, è ancor peggio di un reato. Dopo aver letto tutte le carte – ha ribadito – darò un giudizio, che non per forza deve essere in punta di diritto”.

Un’opionione, quella espressa da Toninelli, che si avvicina al pensiero del consigliere comunale grillino di Crema, Manuel Draghetti: “Vogliamo riportare al centro la questione etica e di opportunità. Ciò che è legale è opportuno? Il M5s, anche con toni criticabili, ha fatto quello. Non ricordo gogna mediatica nei confronti di Uggetti, ma non ho seguito i fatti accaduti nel Lodigiano. Se Di Maio, a livello personale, ha sentito di dover chiedere scusa, ha fatto bene – ha aggiunto – Ma non penso che M5s debba fare altrettanto”.

Ambra Bellandi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...