Cronaca

Asilo Regina Elena:
da 110 anni a Offanengo

110 anni sono un bel traguardo e proprio per festeggiare il compleanno, la Scuola Materna Regina Elena di Offanengo, fondata il 19 maggio 1911 ha inteso aprire le proprie porte a genitori e simbolicamente, anche a tutti coloro che da sempre ne sono vicini. Per l’occasione, anche la benedizione degli spazi e delle persone che operano al suo interno ha commentato soddisfatto il vice presidente Attilio Maccoppi, accompagnato dal presidente del Consiglio di Amministrazione, Massimo Rognoni. A causa della pandemia l’evento, programmato sin dal mese di ottobre è stato più volte posticipato e nei giorni scorsi finalmente si è potuto tenere, nel rispetto delle normative vigenti. Molte le persone che sono intervenute, a partire dal sindaco Gianni Rossoni, e che hanno potuto prendere parte con accessi regolati all’interno del cortile della struttura di via Babbiona, al “pozzo di San Patrizio”, che ha sostituito la classica “pesca”, organizzata e diretta dalle mamme: un banchetto per il rinnovo del tesseramento all’Associazione Scuola Materna Regina Elena e una bancarella con torte e fiori gestita dalle rappresentanti di sezione. Significativa la benedizione impartita dal parroco don Gian Battista Strada, che ha sottolineato l’importanza e il servizio che la scuola materna garantisce alla comunità offanenghese.

Il libro del centenario. Dieci anni fa in occasione del centenario, la ricorrenza era stata festeggiata con una pubblicazione curata dallo stesso Attilio Maccoppi, “Regina Elena…una storia che dura da cento anni”, un volume che ha contribuito a valorizzare una risorsa locale, radicata nel territorio e quasi un simbolo per tutto il paese. Tra le curiosità evidenziate dalla pubblicazione di quel volume, e relative ai primi anni di dell’asilo, l’apertura da marzo a settembre, per una serie di motivi riconducibili all’attività agricola delle famiglie offanenghesi, alle quali evidentemente, l’asilo forniva un aiuto concreto alle famiglie, quando le stesse erano molto impegnate con l’attività lavorativa nei campi”.

Ilario Grazioso

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