Cronaca

Esche avvelenate: attività dell'Unità
Cinofila Antiveleno dei carabinieri

Sono stati diversi gli interventi dei carabinieri forestali, nel mese di aprile, sul territorio provinciale. Con l’ausilio dell’Unità  Cinofila Antiveleno sono state infatti bonificate svariate aree con  probabile presenza di esche e bocconi avvelenati.

Puma, pastore belga malinois di 10 anni è da sempre un cane anti-veleno. Lei e il suo carabiniere conduttore a seguito di segnalazioni, hanno operato al Parco Nassirya e nel Parco del Serio. Il puntuale intervento di bonifica supportato dalle Stazioni Carabinieri Forestale e dalla Polizia Locale ha dato in entrambi i casi esito negativo.

Diversa, invece, la situazione nel comune di Pozzaglio e Uniti, dove, con l’aiuto della polizia locale, sono state rinvenute 20 esche rodenticide disseminate nei campi. Quelle rinvenute si sommano ad altre 49 precedentemente rimosse dalla Locale.    L’area era stata, a seguito dei rinvenimenti, segnalata e delimitata dall’Amministrazione comunale.

In seguito alle indagini della Forestale è stato possibile identificare l’autore della disseminazione (un residente in paese), successivamente denunciato.

Si precisa che le esche sono state legalmente acquistate, “queste però devono esser utilizzate conformemente a quanto prescritto nelle etichette ed esclusivamente per finalità di prevenzione sanitaria da roditori nei luoghi di dimora e quelli di  produzione/conservazione alimenti. Non  esiste, e dalla Legge non è contemplata né autorizzata, alcuna ulteriore “finalità ammessa” come, ad esempio, il controllo delle nutrie. L’azione è delittuosa ed è punita dal Codice Penale; questa è ulteriormente aggravata se ne conseguono morte o anche solo sofferenza di animali, siano essi d’affezione (cani, gatti e domestici in genere), da reddito o selvatici.

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