Consuntivo approvato, ma
le minoranze lo bocciano
Il consiglio comunale ha approvato il rendiconto di bilancio 2020 con i 14 voti a favore della maggioranza. Un rendiconto che ha visto le scelte effettuate “sempre finalizzate ai bisogni dei cittadini – ha sottolineato il capogruppo di “Cittadini in Comune” Francesco Lopopolo – in un anno difficile per tutti. Il bilancio è solido e i fondi arrivati da Stato e Regione sono stati spesi”.
Positivo anche il giudizio del capogruppo Pd Bassi che ha ricordato le tante azioni promosse in campo sociale “per fronteggiare le nuove marginalità. Inoltre notiamo la prospettiva verso il futuro nel campo della sostenibilità ambientale, con gli investimenti per la mobilità sostenibile, le ciclabili e la nuove piantumazioni”.
Non sono mancate le critiche, a cominciare dal consigliere di Forza Italia Laura Zanibelli, che ha contestato il mancato coraggio nell’utilizzare le risorse economiche comunali, “si sarebbe potuto fare molto di più per imprese e famiglie in difficoltà. L’avanzo di amministrazione è nuovamente incrementato, questo significa che l’approccio della Giunta non è cambiato: resta conservativo”.
Bocciatura su tutta la linea da parte del M5s, che ha definito il documento presentato “un profondo tonfo nella realtà: nel consuntivo non c’è nulla di quanto dichiarato nel previsionale – ha dichiarato il consigliere Manuel Draghetti – Penso al mercato coperto, alla riqualificazione delle Mura Venete, alle piantumazioni insufficienti. Il consuntivo attesta tutto quello che la Giunta non riesce a fare, al di là del covid, perché le risorse ci sono”.
Per il capogruppo de “La Sinistra” Coti Zelati il nodo maggiore è rappresentato dagli interventi sull’edilizia scolastica, “realizzati giocoforza, perché gli edifici non erano più a norma”. Il consigliere ha aggiunto che “vengono richieste critiche costruttive. E proprio per questo avevamo presentato una serie di emendamenti, che sono stati tutti bocciati. Questa sera ho ascoltato, da parte della maggioranza, una narrazione distante dalla realtà”.
Ambra Bellandi