Politica

Scintille in Consiglio: botta e
risposta tra Giossi e Agazzi

Scintille, in una virtuale Sala Ostaggi, durante la seduta consigliare. Durante la dichiarazione di voto riguardo lo statuto dell’Afm il presidente del Consiglio Giossi e il capogruppo di Forza Italia, Antonio Agazzi, hanno avuto un breve diverbio.

La questione è scaturita dal fatto che il consigliere ha utilizzato la votazione per ribadire che “il Consiglio deve riunirsi in presenza”. Concetto espresso più volte durante la seduta, portando a sostegno della propria tesi il fatto che “anche le scuole hanno riaperto. Questa condizione è inaccettabile: non tutti abbiamo le medesime competenze informatiche”.

Per il presidente Giossi “il tempo concesso in fase di votazione si è chiamati ad esprimere solo parere favorevole o contrario. Per le altre discussioni ci sono gli interventi e le dichiarazioni di voto”. Al che ha chiuso il microfono del consigliere.

Un gesto che non è piaciuto ad alcuni colleghi di opposizione, tra i quali Andrea Agazzi e Filipponi (Lega), Laura Zanibelli (Forza Italia), Coti Zelati (la Sinistra) e Draghetti (M5s). Questi hanno chiesto la messa agli atti della loro “contrarietà rispetto alla modalità utilizzata dal presidente”.

L’episodio si è ripetuto nei confronti del capogruppo del Pd Jacopo Bassi, in quanto si è prolungato eccessivamente durante il proprio intervento.

Giossi ha chiesto che, nonostante le sedute non si svolgano in presenza, “ciascuno rispetti le tempistiche e non intervenga mentre un collega sta esponendo la propria opinione”.

ab

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