Borghetti, "Polmoniti in calo,
liberiamoci dal timore vaccini"
“Nella settimana dal 22 al 28 marzo la media giornaliera delle Tac polmoniti Covid nel cremasco è stata 14, scesa a 12 la settimana scorsa mentre negli ultimi 3 giorni è 8”. Lo scrive il radiologo dell’ospedale di Crema Maurizio Borghetti sulla sua pagina facebook.
“Varia poco, invece, il numero di peggiorati (rispettivamente 16, 15 e 7), principalmente rappresentati da polmoniti non significative per gravità e poi diventate estese e da ricovero a parità di terapia”.
“Tutto questo”, secondo il medico, “pare confermare da una parte il miglioramento, seppure lento, della situazione, e dall’altra le lacune del trattamento farmacologico contro il virus e i suoi danni che lasciano alla terapia ospedaliera (con ventilazione) il principale intervento volto alla guarigione”.
“Alternative valide al vaccino in questo momento non ne abbiamo”, ha aggiunto Borghetti, che ha richiamato la decisione di Ema nel ribadire la sicurezza dei vaccini approvati “con rischio di eventuali gravi eventi avversi (peraltro non ancora tutti dimostrati e comunque in parte suscettibili di cure)”. Un rischio, per il medico cremasco, “inferiore a quello di incappare nelle morse di un virus che ci ha tolto una vita normale e a tantissimi ha tolto pure la possibilità di lavorare e sopravvivere economicamente. Non è fantasia ma realtà. Nessuna casa farmaceutica è in grado oggi da sola di poter fornire le dosi di vaccino a tutto il mondo”.
“Non possiamo sapere se esistano o meno interessi economici e/o politici in presenza di un vaccino come quello di Astrazeneca che costa 8 volte di meno di un altro”, ha scritto ancora Borghetti. “Il mio modesto parere è quello di fidarsi delle indicazioni degli organismi scientifici di controllo, considerare alla pari i vaccini approvati, liberarsi dei timori così come facciamo con farmaci, anestesie, indagini diagnostiche ecc., necessari, eppure nessuno privo di un raro ma possibile rischio, e avviarsi a risolvere questa tragedia. Per ciò che sappiamo e possiamo fare noi ce la mettiamo tutta, soprattutto se abbiamo adeguate dosi di vaccino”.
Sara Pizzorni