Giovani, economia e finanza:
lezione con Vittorio Grilli
Nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna online dedicata al tema del rapporto fra “Giovani, economia e finanza” promossa dagli Uffici Scolastici Territoriali di Sondrio e Cremona, in collaborazione con Fondazione Gruppo Credito Valtellinese che, venerdì scorso, ha coinvolto quasi 200 studenti delle due province. Ospite il dottor Vittorio Grilli, già Direttore Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministro nel Governo Monti, ed attualmente responsabile del corporate and investment banking presso JP Morgan.
Ad introdurre l’incontro, moderato dal professor Domenico Longobardi Referente per l’educazione finanziaria dell’Ust di Sondrio, è stato il Dirigente Fabio Molinari: «Spesso i temi legati all’economia sembrano lasciare indifferenti gli studenti ma, la grande partecipazione a questi incontri dimostra come, di fatto, non sia così. Ringrazio il dottor Grilli per la sua disponibilità, per aver dato risposta ai dubbi dei ragazzi e per averlo fatto con tanta passione e con estrema chiarezza».
Prima di affrontare il tema dell’incontro “L’Italia e le sfide europee del Recovery Plan”, il dottor Grilli ha voluto soffermarsi su alcune domande sollevate dagli studenti. «Il mondo è bello perché non c’è una traccia unica, si può arrivare alla stessa meta seguendo percorsi diversi – ha detto Grilli rispondendo ai ragazzi che gli chiedevano quale fosse la “ricetta” per intraprendere una carriera di successo nel settore della finanza –. Quando ho iniziato non avevo una convinzione di dove volessi arrivare esattamente ma sono stato guidato da un metodo: cercare di avere, in ogni passaggio della mia vita, l’opportunità di momenti formativi di eccellenza.
Mi sono sempre chiesto: “Dov’è che posso imparare meglio? E da chi?”. Il mio consiglio è quello di sfruttare al meglio ogni occasione anche uscendo un po’ dal proprio “guscio” e cercando di ampliare la vostra “comfort zone” attraverso la formazione e l’esperienza. Finanza significa capire come funziona il mondo moderno e tutti i suoi legami pertanto, per approcciarsi a questa materia, occorre essere curiosi, motivati ed avere coscienza dei propri interessi».
Grilli ha poi aperto una riflessione sul mondo dell’economia e della finanza nell’era della pandemia. «La pandemia è arrivata in un momento in cui l’Italia e l’Europa si stavano riprendendo dalla precedente crisi finanziaria perciò, anche se di diversa origine, una nuova crisi profonda è arrivata durante una fase di “convalescenza” – ha spiegato.
Per recuperare il passo dell’economia è necessario che tutti i settori possano riprendere a funzionare, e per questo bisogna uscire dai lockdown ma, per farlo, dobbiamo avere una popolazione vaccinata e raggiungere l’immunità di gregge. Ma, c’è stata una grande differenza nel comportamento dell’Europa nell’affrontare la crisi finanziaria di 10 anni fa rispetto a quella dell’anno scorso: 10 anni fa, rispetto al resto del Mondo, l’Europa ci ha impiegato anni per riuscire a mettere in piedi una strumentazione di supporto finanziario e di regolazione al settore bancario che potesse cominciare a risolvere il problema.
Lo scorso anno ero inizialmente preoccupato rispetto al metodo che l’Europa avrebbe scelto ma poi ha dimostrato di aver capito come agire e, nel giro di 2 mesi, è riuscita a trovare accordi importanti per mettere a disposizione una grande quantità di risorse finanziarie. Una differenza che ha fatto anche colpo sull’opinione pubblica. Sono contento per la risposta dell’Europa e dei segnali giusti che ha dato». Ma cos’è il Recovery Plan?
“Spesso il concetto viene banalizzato con l’idea di tanti soldi che arrivano dall’Europa – ha detto Grilli –. Si tratta di risorse messe assieme dai vari Paesi per aiutare chi ha più bisogno di ristrutturare la propria economia per uscire dalla crisi. La parola fondamentale è proprio ‘ristrutturare’ l’economia. Oggi abbiamo un’economia globale ma la competizione tra aree geografiche (Stati Uniti, Cina e Europa) è molto forte e l’Europa, purtroppo, è rimasta indietro.
Questa competizione si vince con la forza delle proprie economie che però hanno cambiato passo perché non più trainate dai settori industriali ma dalla conoscenza, dalla tecnologia e dalle capacità delle persone di mettere insieme conoscenze e tecnologia dove, negli ultimi anni, USA e Cina hanno fatto passi da gigante mentre l’Europa no.
L’avvento della pandemia ha accelerato tante decisioni e tra queste, anche la necessità di colmare questo ritardo. La filosofia del Recovery Plan dunque è aiutare l’economia a riprendersi ma investendo nei settori della tecnologia e della conoscenza per colmare il gap e rafforzarci in questa competizione internazionale”.
Il prossimo appuntamento con la rassegna, in programma l’8 aprile, avrà come protagonisti Stefano Zamagni (economista e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali) e Michele Dorigatti (fondatore della SEC – Scuola di Economia Civile) che cercheranno di rispondere al quesito “Esiste un’etica nell’economia e nella finanza?”.
Il 14 aprile un nuovo incontro dal titolo “Quando l’economia è a servizio del sociale. Il ruolo delle Fondazioni”, vedrà intervenire il professor Francesco Profumo (Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo e di ACRI) mentre, il 26 aprile, sarà la volta del professor Giulio Tremonti (economista e già Ministro dell’Economia).