Cronaca

Arvedi, si completa passaggio generazionale: il Cavaliere resta alla presidenza della holding

Mario Caldonazzo, Ceo, e il cav. Giovanni Arvedi, presidente di Finarvedi

Il Cavaliere Giovanni Arvedi ha lavorato in questi ultimi decenni per assicurare all’Acciaieria Arvedi una solida autonomia sia dal punto di vista degli investimenti, dell’innovazione tecnologica e della solidità finanziaria.

In questa ottica vanno lette anche alcune sue scelte gestionali finalizzate a rendere possibile un passaggio generazionale di valore alla guida dell’impresa.

Ed è proprio di queste ore la notizia della decisione del Cavaliere di far compiere alla Acciaieria questa evoluzione organizzativa nel segno della continuità assicurata dal manager e nipote Mario Caldonazzo, da trent’anni in acciaieria, e dagli altri nipoti e managers che sotto la guida del Cavaliere hanno saputo in questi decenni garantire lo sviluppo dell’Acciaieria.

Una transizione che vedrà comunque il fondatore, il cav. Giovanni Arvedi, alla presidenza della Finarvedi, la holding del Gruppo, per seguire da vicino il consolidamento della struttura gestionale dell’Acciaieria e le nuove sfide industriali che la attendono dentro le visioni europee della decarbonizzazione, dell’economia circolare e della transizione energetica.

Chi lo conosce sa che il Cavaliere Arvedi ha anche un altro grande amore: Cremona ed il suo futuro, da garantire soprattutto alle giovani generazioni.

Per questo, attraverso la sua Fondazione, il Cavaliere Arvedi ha dato vita a realizzazioni come il campus universitario di Santa Monica. E i bene informati scommettono che presto arriveranno nuovi progetti per contribuire a fare di Cremona una città sempre più viva e vitale, aperta alle sfide del futuro.

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