Le indagini sulla pandemia, il procuratore generale Rispoli 'La gente esige risposte'
Alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha preso la parola anche il nuovo procuratore generale Guido Rispoli, al suo primo anno giudiziario a Brescia.
Nella sua relazione, Rispoli ha tracciato l’andamento dei reati nel distretto, focalizzando l’attenzione sulle indagini inerenti l’evento Covid: a Cremona, per esempio, è in corso l’inchiesta, attualmente a carico di ignoti, per epidemia colposa con riferimento a nove Rsa del territorio. “Indagine”, ha detto il procuratore generale, “in pieno sviluppo e che ha comportato un’imponente attività di acquisizione documentale e di materiale informatico. In essa sono confluiti anche diversi esposti ed alcune denunce da parte di privati riguardanti comportamenti avvenuti in ambito Rsa. Le valutazioni riguardanti i profili di responsabilità da colpa medica saranno formulabili solo successivamente agli accertamenti molto laboriosi e non ancora esauriti”.
“Non può quindi tacersi”, ha detto Rispoli, parlando ancora delle indagini sulla pandemia, “come dal territorio del distretto si levi sempre più forte la voce della popolazione che legittimamente chiede, anzi direi esige, che la magistratura requirente faccia la propria parte nell’accertamento dell’eventuale rilevanza penale di tutta una serie di vicende che si sono verificate e che vengono segnalate”.
Entrando nello specifico dei dati cremonesi riguardanti gli altri reati, quelli del ‘codice rosso’, stalking e maltrattamenti, assorbono molte energie da parte della procura. C’è un gruppo di quattro pm che ci lavora. Sotto il profilo statistico, nel periodo di riferimento, e cioè dal primo luglio 2019 al 30 giugno del 2020, si riducono i reati in materia di libertà sessuale (da 65 a 43), mentre restano costanti, 52, i procedimenti per stalking. I reati di maltrattamenti in famiglia sono lievemente diminuiti, passando da 147 dello scorso anno agli attuali 137.
Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, calano sia i furti a carico di noti (da 342 a 249), che a carico di ignoti (da 2.128 a 1.481); calano sensibilmente i furti nelle abitazioni (da 980 a 655 a carico di ignoti – da 45 a 27 a carico di noti), così come le rapine (da 43 a 33 a carico di ignoti). Aumentano invece le estorsioni a carico di noti (da 18 a 28), così come crescono le truffe, sempre a carico di noti (da 425 a 492).
In relazione ai furti nelle abitazioni, che, pur in calo, continuano ad essere molto numerosi e quasi sempre a carico di ignoti, è stato istituito un gruppo di lavoro con competenze speciali. “Resta il fatto, però”, scrive il procuratore generale nella relazione, “che la loro numerosità, la circostanza che abbiano luogo spesso in zone di campagna dove sono meno forti i presidi di polizia e le modalità professionali con le quali sono perpetrati, rendono difficile l’individuazione dei responsabili di questi gravi reati”.
Nel circondario di Cremona aumentano i reati di inquinamento idrico, che raddoppiano da 3 a 6, mentre scompaiono quelli in materia di inquinamento atmosferico (da 2 a 0) e diminuiscono di quasi un terzo quelli in materia di rifiuti (da 30 a 23).
I delitti contro la pubblica amministrazione sono 163, gli omicidi stradali 19, i morti e gli infortuni sul lavoro 29, di cui tre per omicidio stradale, i reati fallimentari 25.
Molta attenzione, la procura di Cremona la sta riservando agli illeciti penali nel settore agroalimentare, materia la cui rilevanza va sempre più accentuandosi, sia sotto l’aspetto economico che sotto il profilo della salute.
Sara Pizzorni