Economia

Immatricolazioni auto, in provincia di Cremona -31,1% in un anno

(foto di repertorio)

L’ultimo mese dell’anno certifica il crollo delle vendite di automobili in tutta Italia, con un calo ancora più marcato che interessa la provincia di Cremona. Secondo le ultime stime, infatti, a fine 2020 le immatricolazioni di auto in Italia difficilmente supereranno la cifra di 1,4 milioni, con un calo del 26% rispetto allo scorso anno, quando furono 1,9 milioni. Nel Cremonese, nel 2020 sono state vendute ed immatricolate 7.799 auto (dato aggiornato al 29 dicembre), contro le 11.318 del 2019. La contrazione è stata quindi del 31,1%.

Confrontando i singoli mesi, si scopre che già prima dello scoppio dell’emergenza Covid il numero di vendite era sensibilmente calato. Il 2020 quindi non era iniziato nel modo migliore, con 855 immatricolazioni in gennaio (1.031 nello stesso mese del 2019) e 821 in febbraio (contro 1.074 dell’anno precedente). Poi è arrivato il crollo di marzo (164 vendite) e di aprile (4 immatricolazioni), prima di una lenta ripresa che ha interessato i mesi primaverili ed estivi. Particolarmente significativo è stato il dato di agosto (con 613 vendite contro le 542 dello stesso mese del 2019), dovuto sostanzialmente agli incentivi predisposti dal governo. Anche i mesi di settembre ed ottobre, sempre per effetto degli incentivi, sono stati positivi, con vendite in linea con gli stessi mesi del 2019. Nuovamente negativo invece il dato di novembre e anche  dicembre si sta chiudendo con una flessione marcata.

“Se si dovesse ripetere una frenata del mercato brusca come quella verificatasi nel 2020, il comparto dell’automotive nazionale sarebbe soggetto a perdite occupazionali ingenti” ha spiegato Michele Crisci, presidente di Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri): “A rischiare il posto sarebbero ben 30mila lavoratori, specialmente quando scadrà il blocco dei licenziamenti”.

“Il calo – ha affermato invece Alberto Di Tanno, presidente del gruppo Interagea e co-fondatore di Italia Bilanci – è un chiaro effetto della crisi pandemica; tuttavia nel 2021, se il mercato sarà adeguatamente sostenuto da incentivi alla rottamazione, potrebbe esserci un forte recupero, visto che almeno mezzo milione di auto nuove non è stato comprato a causa del lockdown”. Di Tanno ha sottolineato anche l’importanza di alcune strategie vincenti per il futuro, “tra cui – ha detto – l’aumento della componente online: internet rafforzerà il suo ruolo nella scelta dell’automobile e del concessionario a cui affidarsi. La compravendita continuerà a concludersi dal vivo e in presenza – ha concluso -, ma chi vuole comprare una vettura si documenterà sempre di più sul web”.

Guido Lombardi

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