Superbonus al 110%: effetti ancora da vedere. Primi cantieri solo nel 2021
Non sono ancora tangibili gli effetti del superbonus che restituisce il 110% della spesa per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, provvedimento varato dal Governo per rimettere in moto il settore delle costruzioni. Una normativa tutt’altro che semplice quella che sta dietro questa misura, accolta con molto favore dalle organizzazioni di categoria – non solo dell’edilizia ma anche dell’artigianato – ma ancora ben lontana dal produrre risultati, quantomeno nei condomini.
“Già questa estate molti condomini ci sollecitavano a fare assemblee per il grande clamore dell’annuncio” commenta Enea Bonelli, amministratore a Cremona, “e inizialmente la gente non credeva che fosse possibile ristrutturare l’edificio – pur con una lunga serie di vincoli – a costo zero, anzi ricevendo anche un ‘premio’. Di fatto fino a settembre – ottobre le norme non erano per niente chiare e solo da allora le cose si sono un po’ chiarite”. Dunque le assemblee sono iniziate solo nel tardo autunno pur con le difficoltà connesse all’impossibilità di riunirsi in presenza. “Ho scritto una lettera ai miei condomini che spiega le due strade che si possono seguire”, continua Bonelli. La via semplificata è quella di affidare ad un unico soggetto tutte le incombenze burocratiche (ricerca dei tecnici, professionisti, imprese, ente che acquisisce il credito, ecc) che altrimenti spetterebbero al condominio attraverso svariate assemblee e con un allungamento di tempi che renderebbe molto difficile eseguire e pagare i lavori entro il 2021, data ultima prevista dal Decreto (le imprese edili hanno già chiesto venga prorogata di almeno altri due anni).
Tante le incombenze se si decide di fare tutto ‘in proprio’, a cominciare dalla ricerca del professionista a cui affidare lo studio di fattibilità, per proseguire con l’individuazione di ditte a cui affidare i preventivi, e ancora la scelta del preventivo migliore e l’appalto, e così via.
“Inutile dire che si stanno facendo avanti in tanti per offrire il pacchetto completo, banche, assicurazioni, tutti i soggetti che hanno crediti di imposta da ricevere. L’opportunità di valorizzare il proprio edificio comunque è unica per i singoli proprietari. Va detto che per avere diritto al superbonus occorre soddisfare una serie di requisiti, a cominciare dall’assenza di abusi e che vi sia un miglioramento misurabile e quantificabile in termini di minor consumo energetico”, conclude l’amministratore.
Se dunque dovremo aspettare ancora un bel po’ per vedere i primi cantieri legati al superbonus, si registra la parziale soddisfazione delle imprese per questa opportunità, pur con qualche distinguo. “Come spesso succede le normative non sono assolutamente chiare e l’Italia delle semplificazioni è in realtà l’Italia delle complicazioni. Mi auguro che il governo cominci a valutare la possibilità di rendere più agevole l’applicazione e che venga prorogata la data”, afferma Carlo Beltrami, presidente dell’Ance. “Bisogna stare attenti all’affidabilità del soggetto a cui si cede il credito, e fare una grande attenzione al miglioramento della classe energetica che deve essere di almeno due punti, pena la perdita dell’agevolazione”.
Il bilancio del 2020 per il settore è comunque andato meglio del previsto: “Se devo essere sincero eravamo partiti con una prospettiva peggiore, ipotizzando per marzo un calo del 40% che invece è stato del 15%. Con la ripresa delle attività dopo il lockdown, le imprese hanno rinunciato alle ferie di agosto recuperando qualcosa. Ora abbiamo altri problemi, ad esempio la chiusura di trattorie e ristoranti e la mancanza di mense a Cremona, per cui gli operai devono arrangiarsi mangiando in cantiere. E poi c’ stato un aumento dei costi legati alle normative anti Covid a carico delle imprese”.