Fondi sottratti a 'Uniti', il giudice ha sciolto la riserva Mazzetti resta in carcere
Resta in carcere, Attilio Mazzetti, il procacciatore d’affari ed ex gestore di locali notturni arrestato mercoledì scorso dagli uomini della guardia di finanza nell’ambito dell’indagine relativa alla sottrazione di fondi ai danni della onlus ‘Uniti per la provincia di Cremona’. Lo ha deciso il gip Pierpaolo Beluzzi che ha sciolto la riserva dopo l’interrogatorio in carcere di venerdì. Mazzetti, 35 anni, di Soresina, è assistito dall’avvocato Pierantonio Vailati, che ne aveva chiesto la scarcerazione o gli arresti domiciliari. Giovedì 26 novembre, intanto, è stato disposto un incidente probatorio sulle intercettazioni telefoniche: la procura conferirà l’incarico ad un proprio esperto.
Oltre a Mazzetti sono indagate altre nove persone, tra cui Renato Crotti, ex gestore “di fatto” dell’ente benefico, e Cristiano Bozzoli, titolare di un’impresa di vendita di stufe e caldaie, accusati, in concorso, per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla truffa. Per l’accusa, avrebbero prelevato soldi da utilizzare per scopi estranei alle finalità benefiche. Sotto la lente della finanza ci sarebbe un importo complessivo di circa 250.000 euro sottratto alla onlus che era arrivata a raccogliere 4 milioni di euro per finanziare iniziative anti- Covid.
Mazzetti è finito in carcere con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e al riciclaggio, per aver emesso fatture per operazioni inesistenti e per aver tentato di minacciare uno degli altri indagati in relazione alle dichiarazioni che aveva rilasciato durante le indagini. Nell’interrogatorio davanti al gip, l’indagato ha sostenuto di essere stato solo un mediatore e di essersi fidato di Renato Crotti, su cui ha scaricato tutta la responsabilità.
Sara Pizzorni