Fondi sottratti, esposto di 'Uniti': 'Noi vittime'. E domani l'interrogatorio di Mazzetti
“Ci adopereremo in tutte le sedi affinché nessun euro donato dai cittadini e dalle aziende del territorio vada disperso e, al contempo, proseguiremo il nostro impegno quotidiano”. Lo scrive in un comunicato l’associazione ‘Uniti per la provincia di Cremona’ all’indomani della notizia dell’arresto di Attilio Mazzetti, uno degli indagati nell’indagine sulla sottrazione di fondi ai danni della onlus. “L’associazione”, si legge, “nell’esprimere piena fiducia nel lavoro della magistratura, ha trasmesso un esposto alla procura di Cremona contenente gli esiti finali di verifiche interne ed ha già dato incarico ad un legale per costituirsi parte civile.
Questa vicenda non impedirà però all’associazione di proseguire nella sua missione di sostenere ospedali, medicina territoriale e volontariato nella lotta contro il covid19. Molto è già stato fatto. A tutt’oggi Uniti per la Provincia di Cremona ha provveduto ad erogare contributi per circa due milioni di euro e, recentemente, ha acquistato tre importanti apparecchiature diagnostiche (angiografo, radiografico portatile e Tac), per un valore di oltre 900.000 euro, per gli ospedali di Cremona e di Oglio Po. Uniti per la Provincia di Cremona non si fermerà, questo è il messaggio che vogliamo dare a tutta la popolazione. Siamo consapevoli che le notizie di questi mesi hanno generato preoccupazione ma chiediamo a tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa di continuare a crederci insieme a noi”.
Intanto sul fronte giudiziario, domani in carcere il gip interrogherà Attilio Mazzetti, arrestato ieri dagli uomini della guardia di finanza nell’ambito dell’indagine. Oltre al soresinese, l’inchiesta vede coinvolti anche Renato Crotti, ex gestore “di fatto” dell’ente benefico, Cristiano Bozzoli, titolare di un’impresa di vendita di stufe e caldaie, accusati, in concorso, per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla truffa. Per la procura, avrebbero prelevato soldi da utilizzare per scopi estranei alle finalità benefiche. Complessivamente, oltre a Crotti, Mazzetti e Bozzoli, risultano indagate altre sette persone.
Ieri mattina i militari della finanza hanno arrestato Mazzetti con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e al riciclaggio, per aver emesso fatture per operazioni inesistenti e per aver tentato di minacciare uno degli altri indagati, un presunto fornitore, in relazione alle dichiarazioni che aveva rilasciato durante le indagini. Prima gli avrebbe offerto 25.000 euro, poi avrebbe minacciato di gambizzarlo. Sotto la lente della finanza ci sarebbe un importo complessivo di circa 250.000 euro sottratto alla onlus che era arrivata a raccogliere 4 milioni di euro per finanziare iniziative anti- Covid.
L’indagine ipotizza prelievi illeciti e soldi dirottati su conti correnti all’estero. Mazzetti avrebbe ricevuto fondi per opere di sanificazione mai eseguite con bonifici su conti aperti in Bulgaria. Per gli inquirenti, a disporre i pagamenti sarebbe stato lo stesso Crotti. Secondo l’accusa, ci sarebbero stati bonifici a favore di Bozzoli, operazioni ritenute “anomale” dagli investigatori, insospettiti anche da reciproci trasferimenti di denaro su conti esteri, accesi in Bulgaria e Gran Bretagna, tra Bozzoli e Mazzetti.
Sara Pizzorni