Lettere

Non si chiuda reparto
degenza oncologica
ospedale di Crema

da Il presidente dell'associazione 'Rubino', Gianni Risari

Gent.mi, se mi permetto di rivolgermi a voi in un momento così delicato e sapendovi tanto impegnati in prima
persona a fronteggiare le emergenze che l’acuirsi della pandemia da Covid-19 sta nuovamente causando, è per offrire
un contributo positivo al fine di evitare una situazione che, nel recente passato, è stata causa di forte disagio per persone affette da patologie oncologiche ricoverate o bisognose di essere ricoverate presso il Reparto di Oncologia dell’ospedale Maggiore di Crema.

Durante la scorsa crisi pandemica questo reparto è stato chiuso per i ricoveri in degenza, mantenendo aperto soltanto l’area di Day Hospital. Ciò ha arrecato molti disagi e giustificate preoccupazioni ai cittadini ricoverati e alle loro famiglie e a quanti, cittadini cremaschi, hanno dovuto trovare ospitalità di ricovero in altri ospedali in un momento di generale confusione.

A nome dell’Associazione del terzo settore che rappresento, “RUBINO”, formata da privati cittadini che, senza scopo
di lucro, perseguono la finalità di rispondere ad alcune esigenze del Reparto di Oncologia di Crema a sostegno del le
esigenze e dei diritti delle persone soggette a cure oncologiche, vi chiedo che questa incresciosa situazione verificatasi
solo all’ospedale di Crema, non debba ripetersi. Il reparto di Oncologia dell’ospedale di Crema ha dimostrato in questi anni di ben operare e la Comunità del Comprensorio Cremasco, 150 mila abitanti, più volte ha dato atto della buona qualità del servizio erogato. Il reparto dispone di 18 letti, mentre le cartelle aperte per le terapie sono circa 600. Il mondo del volontariato locale dimostra concreta solidarietà ai malati, ma pure ai sanitari: medici, infermieri e a tutto il personale di cui apprezza professionalità e umanità nello svolgimento del delicato servizio.

A testimonianza di ciò basti citare l’attività dell’Associazione “Donna sempre” per la prevenzione e cura del tumore
al seno e il gruppo di ex-dipendenti dell’ospedale di Crema che da anni, ogni giorno, si offrono di accompagnare
con un pulmino, andata e ritorno, le persone che da Crema devono raggiungere l’ospedale di Cremona per le
radioterapie. Gentili signori, per esperienza personale conosco le difficoltà dell’amministrare e del legiferare, rese
oggi ancor più complesse e rischiose data la situazione di ripetuta emergenza. Questa consapevolezza non mi
autorizza certo a darvi consigli sul come agire, ma appellandomi alle recenti dichiarazioni del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella che sollecita tutti al dovere civico di offrire il proprio contributo per uscire da questa
crisi e per: “ridurre diseguaglianze sempre più inaccettabili…” l’associazione “Rubino” si rivolge ai responsabili delle
Istituzioni Pubbliche per chiedere che si operi per tempo affinché non debba ripetersi la chiusura del Reparto di
Oncologia dell’ospedale Maggiore di Crema.

Se nei mesi scorsi, in piena emergenza, nonostante le sollecitazioni che ci venivano rivolte, non si è levata da parte
dell’Associazione alcuna protesta a seguito della chiusura del reparto di Oncologia è stato per senso di responsabilità
nei confronti di una situazione di emergenza che aveva colto tutti di sorpresa. Lungi dalla nostra Associazione
il voler farsi portatrice della difesa di perniciose “nicchie di interessi”, per citare nuovamente il Presidente della
Repubblica, ma convinti che la prima tutela vada riservata a chi più è in difficoltà: e le persone affette da malattie
oncologiche lo sono.

Con stima e fiducia ringrazio per l’attenzione e auguro buon lavoro nell’interesse delle nostre Comunità.

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