Sabrina: conferito l'incarico al pool di Cristina Cattaneo. Per la famiglia nominato Garofano
Come annunciato, questa mattina in procura è stato conferito l’incarico agli esperti sul giallo che riguarda Sabrina Beccalli, la 39enne cremasca scomparsa a Ferragosto il cui corpo è stato cercato invano per più di quindici giorni nei dintorni di Crema.
“Accertino i consulenti tecnici, previa analisi dei reperti rinvenuti all’interno dell’auto carbonizzata, appartenente alla parte offesa e consistenti in frammenti di ossa e tessuti, la natura umana o animale di tali reperti, nonché l’eventuale appartenenza dei resti a Sabrina Beccalli. Accertino inoltre se siano riscontrabili sui reperti segni di lesività meccanica o chimico tossicologica o quant’altro utile ai fini di giustizia”: questo il quesito a cui dovrà dare risposta il pool formato dal medico legale, Cristina Cattaneo, Debora Mazzarelli, del laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, e dal tossicologo Domenico Di Candia.
Saranno loro a sciogliere i mistero sulle ossa e i tessuti trovati nell’auto bruciata di Sabrina e a dire se appartengono alla vittima oppure a un cane, come sostenuto dai veterinari Giuseppe Casirani, dell’Ats Valpadana, e Luigi Taccani, professionista privato. Ai tre professionisti, che dovranno basarsi su quanto rimasto, visto che parte dello scheletro e le ceneri sono stati distrutti dall’Ats per problemi di igiene e di salute pubblica, essendo stati considerati la carcassa di un cane, l’avvocato Paolo Sperolini ha affiancato Angelo Grecchi, consulente della difesa che rappresenta Alessandro Pasini, il 45enne cremasco accusato di omicidio volontario, distruzione di cadavere e crollo di costruzioni. Pasini, da quando ha deciso di parlare nell’interrogatorio con il gip, ha sempre sostenuto di aver bruciato il corpo di Sabrina.
L’avvocato Antonino Andronico, legale della famiglia della vittima, che fino a ieri non riteneva necessario nominare alcun consulente, oggi ha invece deciso di affidarsi all’esperienza del generale Luciano Garofano, biologo, in congedo dall’Arma dei carabinieri, notissimo al grande pubblico anche per le sue partecipazioni a programmi televisivi sui grandi casi di cronaca nera. Al generale si affianca il friulano Edi Sanson, per oltre trent’anni carabiniere al nucleo investigativo di Udine e ora in pensione, esperto di scene del crimine che ha seguito casi importanti come quello del ‘mostro di Udine’. L’avvocato Andronico ha scelto il generale Garofano “perché è il papà dei Ris. Nessuno meglio di questi due esperti potrebbe intervenire in una situazione del genere. Hanno la competenza, la capacità investigativa e tutta l’esperienza necessaria per risolvere questo caso”. L’avvocato della famiglia Beccalli aveva già mostrato informalmente la foto della mandibola trovata tra una trentina di frammenti ossei ad un odontoiatra forense, secondo il quale è di un cane. Diverso il parere di un altro odontoiatra interpellato dalla difesa di Pasini che afferma invece si tratti di un reperto umano. Il consulente della difesa Angelo Grecchi, invece, tra i resti aveva individuato in foto una clavicola umana.
L’avvocato Andronico aveva già mostrato informalmente la foto della mandibola trovata tra una trentina di frammenti ossei ad un odontoiatra forense, secondo il quale è di un cane. Diverso il parere di un altro odontoiatra interpellato dalla difesa di Pasini che afferma invece si tratti di un reperto umano. Il consulente della difesa Angelo Grecchi, invece, tra i resti aveva individuato in foto una clavicola umana.
Fondamentale sarà comunque l’esame del Dna sulle ossa repertate dal Ris. Gli esperti nominati oggi si sono presi 60 giorni di tempo per rispondere al quesito. Le operazioni peritali cominceranno l’8 settembre.
Sara Pizzorni
Fotografie di Francesco Sessa