Cronaca
Bonaldi: 'Fatti che inducono tristezza e anche un senso di fallimento'
I fatti di sangue che stanno stravolgendo l’estate cremasca sono al centro della riflessione del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, consegnata qualche ora fa alla sua pagina Facebook. La riproduciamo integralmente.
Saranno gli inquirenti e le forze dell’ordine, che, insieme ai VVFF e ai volontari della protezione, civile lavorano senza posa da domenica, a spiegarci i contorni della drammatica vicenda di Sabrina, ciò che ormai appare assai probabile, come purtroppo i suoi cari avevano presagito, è che la nostra concittadina non si sia allontanata volontariamente da casa né abbia deciso di togliersi la vita, ma sia stata ammazzata, presumibilmente da una persona, un uomo, che lei considerava amico.
Un fatto tristissimo, che sconvolge la nostra Comunità, teatro in queste settimane di alcune vicende che ci lasciano sconcertati e affranti.
Intanto è giusto e umanamente importante esprimere affetto e vicinanza al figlio di Sabrina, che in queste ore, lontano da Crema con il papà, ci auguriamo resti almeno un poco al riparo dal pur legittimo clamore che questo dramma sta suscitando. Affetto e vicinanza che si estendono anche a Simona, Teresa e Gregorio, i fratelli di Sabrina, con tutti i loro familiari, che dal campo base allestito a Vergonzana non hanno smesso un attimo di seguire gli sviluppi delle ricerche, coltivando comunque quella speranza che di ora in ora va affievolendosi.
Al contempo è importante una riflessione, di tutti noi, Istituzioni, realtà associative, cittadini, perché è giusto interrogarci su questo ed altri recenti, drammatici episodi accaduti nella nostra città.
Una realtà di cui andiamo orgogliosi, la nostra Crema, perché è una Comunità operosa e solidale, a misura d’uomo, in cui ci si conosce e ci si chiama per nome. Credevamo di essere immuni da episodi come questi, pensavamo che queste brutture potessero accadere solo in altri luoghi, lontani, diversi, invece li ritroviamo fra di noi, a minare le nostre certezze, le nostre ingenuità, anche la nostra presunzione. Qui, esattamente come altrove.
Da sindaca, ma anche da madre e da cittadina, non posso nascondere, oltre alla tristezza, anche un senso di fallimento per questi eventi, doveroso chiederci, tutti quanti, se abbiamo fatto davvero abbastanza, se non ci fosse altro che potevamo mettere in campo, se nel nostro affannarci quotidiano non ci sia sfuggito qualcosa.
Chiedercelo per Sabrina e per le tante situazioni come la sua, magari di solitudine, di fragilità, di marginalità che esistono fra di noi, fra le mura delle nostre case, nei nostri quartieri, nella nostra città.
Mentre ci auguriamo che, se le indiscrezioni di queste ore saranno purtroppo confermate, chi si è macchiato di questo orribile gesto venga assicurato alla giustizia, perché questo deve accadere per la civiltà e il diritto, non per vendetta, credo che la vicenda di Sabrina, debba seriamente accompagnarci ad una riflessione profonda su come possiamo ulteriormente crescere e migliorare nel nostro stare insieme, come persone e come Comunità.
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