Cronaca
Arci s. Bernardino: Economia e Covid, con il viceministro Misiani
Si è parlato di economia e degli effetti sul sistema economico prodotti dall’emergenza Covid, ieri sera all’Arci di san Bernardino, nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione del senatore del Pd, Antonio Misiani, viceministro dell’economia e delle finanze. Con l’esponente di governo hanno portato la loro esperienza e le loro valutazioni, il segretario generale Cgil di Cremona, Marco Pedretti, l’assessore comunale al bilancio Cinzia Fontana, l’imprenditore e già presidente degli industriali della provincia, Umberto Cabini e l’esponente delle Comunità socialiste, Tommaso Anastasio. Leitmotiv di tutti gli interventi, e non poteva essere altrimenti, il riferimento al complesso negoziato che in queste ore vede impegnati i rappresentanti dei governi europei a Bruxelles.
La fiducia. Il viceministro Misiani parte con i dati dell’emergenza sanitaria, richiamando alla prudenza e al mantenimento del giusto livello di attenzione. Poi passa ai dati economici: le stime ci dicono che l’anno si chiuderà con una forte recessione economica ed una perdita tra gli 8 e i 12 punti di Pil. Cosa fare? Per il senatore Misiani occorre “fare di questa emergenza un catalizzatore dei cambiamenti”. Dal governo, dallo scorso marzo ad oggi, oltre 75 miliardi di euro sono stati immessi nel sistema economico, ma non bastano, ed una nuova richiesta di ulteriore scostamento di bilancio arriverà in Parlamento. Di fondamentale importanza i risultati che si riusciranno a ottenere in sede europea, ma quelle risorse dovranno servire per finanziare progetti per azioni volte a far ripartire il Paese: il Recovery Fund, dovrà essere immaginato in favore delle nuove generazioni, perchè “si parla di digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale”. Senza dimenticare la condivisione con le forze economiche e sociali dei territori e con un occhio di riguardo per qualcosa che non si può comprare, la fiducia: “Capitale essenziale per ripartire”.
Grande opportunità. Per il sindacato al primo posto c’è la salute, precondizione per il presente e per la ripartenza in sicurezza, ancor più in questo territorio. Il blocco dei licenziamenti, l’estensione degli ammortizzatori sociali, le azioni concrete per favorire maggiore liquidità alle imprese, sono elementi da sostenere, ma per Marco Pedretti “l’arrivo dei fondi europei rappresenta anche una grande opportunità”: la sfida sarà per la capacità e la qualità del loro utilizzo, al fine della promozione non solo della ripresa economica, ma di un disegno che mette al centro sostenibilità, qualità del lavoro e di chi lavora. Il mondo produttivo parla di concretezza e per Umberto Cabini, che cita il Master Plan 3 C, lavoro commissionato allo studio Ambrosetti all’epoca della sua presidenza di Confindustria Cremona, l’approccio deve essere proprio quello. Occorre però uniformare anche a livello europeo alcune punti, dall’Iva alla fiscalità, e magari a livello nazionale pensare ad altre misure.
Tenuta sociale dei territori. Nella fase dell’emergenza la risposta della comunità tutta c’è stata, ed è stata condivisa, facendo diventare le Istituzioni “presidio di coesione della tenuta sociale”, ma ora serve un maggiore protagonismo dei comuni e dei territori, che si sono trovati a riscrivere i bilanci e che ora insieme alle parti sociali sono chiamati a giocare un ruolo attivo, perché “oggi la ricchezza deve essere il territorio”. Così Cinzia Fontana, che cita gli oltre 2 milioni di euro in arrivo a Crema, nell’ambito della dotazione riservata ai territori maggiormente colpiti dal Covid: “È stata fatta una scelta di buon senso, non copriranno tutte le mancate entrate, ma verranno destinate ad affrontare le fragilità, con un ruolo attivo anche per le politiche per il lavoro”, che interessano parzialmente le competenze comunali. Infine, dell’attualità del messaggio socialista ha parlato Tommaso Anastasio, per il quale: “C’è bisogno di socialismo lì dove ci sono le disuguaglianze”.
Ilario Grazioso
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