Cronaca

Morte Pamiro, la bici di Mauro parcheggiata al cimitero e un suo sandalo nel cestino

Si fa sempre più intricato il giallo che ruota attorno alla morte di Mauro Pamiro, il 44enne professore e musicista cremasco trovato privo di vita lunedì 29 giugno nel cantiere edile di via Mazzolari, nel quartiere dei Sabbioni, a circa 200 metri da casa  sua. Appartiene a Mauro una bicicletta bianca con la catena gialla e verde trovata parcheggiata davanti al cimitero di Crema. L’ha trovata la polizia lo stesso giorno del ritrovamento del corpo e l’ha riconosciuta Marisa, la mamma della vittima. Era stata proprio lei a regalargliela. All’interno del cestino, inoltre, è stato trovato uno  dei sandali del professore che, diversamente dalla bici, rimasta nella rastrelliera, è stato sequestrato. Le ultime rivelazioni sono emerse da un servizio andato in onda oggi pomeriggio durante la trasmissione ‘La Vita in Diretta’. “Quella bici l’avevo regalata io a mio figlio, ma la usava spesso anche la moglie”, ha riferito Marisa all’inviata della Rai. Chi ha portato lì la bici?. E cosa ci faceva il sandalo nel cestino?. E poi c’è il giallo della pianola: un amico di Mauro, alle 20,45 di sabato 27 giugno, aveva chiamato il professore per avere da lui lo strumento musicale che gli serviva, ma Mauro aveva il telefono spento. L’amico aveva quindi contattato la moglie Debora Stella, che senza dire nulla a nessuno sarebbe andata a casa del suocero, dove era stata lasciata la pianola, per recuperare lo strumento, successivamente portato dalla 40enne a casa dell’amico, dicendogli di non sapere dove fosse il marito. Di questo episodio, il padre di Mauro è venuto a conoscenza solo dopo la morte del figlio. Cosa è successo a Mauro Pamiro?. Cosa sa la moglie?. La donna, indagata per omicidio, è ancora ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Crema dove in queste ore ha ricevuto la visita di una zia.

Secondo quanto dichiarato dal padre di Mauro, la coppia si amava moltissimo. “Li vedevo sbaciucchiarsi in continuazione, il loro rapporto era idialliaco, tra loro erano molto affettuosi”. Il papà di Mauro ha visto il figlio per l’ultima volta la sera di venerdì 26 giugno. “Lui e Debora sono passati qui a casa, erano in bicicletta. Lui stava lontano per via delle distanze da mantenere per il virus. Poi sabato alle 20,30 lo ha chiamato mia moglie. Domenica, poi, lo ha richiamato, ma lui non ha risposto”. Quella stessa domenica, Debora posterà sulla sua pagina facebook quella misteriosa zona boschiva. “Dove sei?” le scrive qualcuno. “Non lo so nemmeno io”, risponde lei. La polizia sta scavando nella vita privata della coppia, sentendo amici, conoscenti, colleghi, e pure gli appartenenti al gruppo dedito alla scienza spirituale che i due frequentavano. E sta cercando di rispondere ai molti misteri, come quello del cd trovato martedì 30 giugno al cimitero sulla tomba di un estraneo morto nel 2016. E poi il luogo del ritrovamento del corpo, dove non è stata trovata nemmeno una goccia di sangue. L’altezza da cui Mauro è precipitato era sufficiente per perderci la vita?. E perchè era scalzo e senza telefonino?. “Chi sa, parli”, è l’appello della madre della vittima.

Sara Pizzorni

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