Cronaca

Coronavirus, in provincia di Cremona i contagi salgono a 957

E’ finalmente calato il numero di nuovi casi di contagio in provincia di Cremona. Gli ultimi dati diramati dalla Regione parlano di 957 persone risultate positive al tampone, contro le 916 di ieri, con un +41. Si tratta solo di un numero, ma l’auspicio è che possa rappresentare una inversione di tendenza, come del resto ha dimostrato anche la provincia di Lodi, che ha registrato +35 casi. C’è però anche da dire che migliaia di tamponi sono ancora fermi in attesa di un responso: ciò significa che il rallentamento potrebbe essere solo momentaneo.

Continua intanto ad aumentare in modo importante il contagio in provincia di Bergamo, dove i casi positivi sono già 1.472, +227 rispetto al giorno prima. Aumento di poco anche a Brescia, dove i contagi hanno raggiunto le 790 unità (+51). Seguono Milano (591 casi), Pavia (324), Lecco (89), Mantova (119), Monza Brianza (65), Varese (50), Como (46), Sondrio (fermo a 7). Altri 317 sono in corso di verifica.

Rimane pesantissimo il dato sui decessi, che nelle ultime 24 ore sono stati 135 (ieri erano +66) in tutta la Regione, portandosi complessivamente a 468. Anche gli ospedalizzati continuano a crescere in modo preoccupante, registrando un +517 (ieri erano +585), mentre salgono a 466 i pazienti in terapia intensiva.

Si tratta di dati, quelli lombardi, incompleti, in quanto raccolti quando mancavano ancora molti tamponi. Lo ha sottolineato il Governatore Attilio Fontana in conferenza stampa. “Il sistema sanitario è vicino a un momento di difficoltà, bisogna assolutamente invertire la tendenza” ha detto Fontana, che sollecita il Governo a stringere le maglie delle restrizioni nella regione.

Intanto è stato firmato oggi il decreto che sblocca le assunzioni di medici e imfermieri: “Partiremo da subito con le assunzioni” ha detto Gallera, che ha evidenziato la costante crescita. “Intanto cerchiamo di dimettere precocemente i pazienti che stanno meglio per fargli finire la convalescenza altrove, sempre in sicurezza. Cerchiamo di realizzare reparti in luoghi più ampi, come alberghi o spazi fieristici. Vogliamo utilizzar le cure intermedie delle strutture socio assistenziali vuote o che si possono vuotare velocemente. Tutto si basa sul fatto che ci vengano consegnati i respiratori portatili adeguati e che ci venga assegnato il personale sanitario”. Si cercano anche di svuotare gli ospedali nelle situazioni più critiche, trasportando altrove i pazienti. “A Cremona abbiamo appena portato via 8 pazienti e cerchiamo di sostenere il presidio ospedaliero” sottolinea Gallera.

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