Cronaca

Coronavirus, già 53 casi in provincia di Cremona Tre nuove vittime lombarde

Sale a 240 il numero dei contagi in Regione Lmobardia, di cui 53 in provincia di Cremona, mentre salgono a 322 a livello nazionale: questi i dati diramati dalla Protezione Civile nazionale nella quotidiana conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus. Quella di Cremona è la seconda provincia per numero di casi, dopo quella di Lodi, che ne registra 125.

Sale invece a 10 il numero dei morti, di cui gli ultimi tre registrati oggi, tutti in Lombardia: un 84enne di Nembro (Bergamo), un uomo di 91 anni di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi. Lo ha comunicato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

Per quanto riguarda però i casi mortali, “stiamo aspettando la verifica da parte dell’Istituto superiore di sanità relativamente alla positività al coronavirus e al motivi dei decessi, per capire se sono effettivamente dovuti al coronavirus o se è solo una concausa” ha detto in conferenza stampa l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Sono 3.500 i tamponi fatti nella nostra Regione e 1700 quelli di cui si sono avuti risultati. Gallera ha inoltre voluto sottolineare che “nessun ospedale sta chiudendo” e che si stanno cercando nuovi posti in strutture alternative: 59 in zona Linate e 50 in ospedale militare di Baggio. Nessun problema neppure con i posti in terapia intensiva: “in Lombardia ce ne sono complessivamente 900, di cui 104 liberi (21 attualmente gli infetti da coronavirus in terapia intensiva). Inoltre sono stati allestiti 4 punti di triage, negli ospedali di Cremona, Crema, Brgamo e Casalmaggiore al fine di evitare un impatto eccessivo di persone al pronto soccorso e per smistarle”.

Intanto dal punto di vista operativo, si attendono le ricadute dei provvedimenti entrati in vigore: “La popolazione sta reagento in modo composto, serio e civile” commenta il governatore Attilio Fontana. “Ora aspettiamo che passino 4-5 giorni per capire quali effetti i provvvedimenti potranno dare. Siamo sereni e fiduciosi nell’esito positivo”.

Laura Bosio

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