Economia

Take away, cresce il business nel Cremonese: +4,8%

Cresce a Cremona il business dei cibi da asporto: le imprese del settore nell’ultimo anno sono aumentate del 4,8%, passando da 209 a 219. Un’inversione di tendenza, dopo che nell’anno precedente si era invece verificato un calo. Aumentano di conseguenza anche gli addetti, sebbene solo di una decina di unità (da 669 a 679), prova che le nuove aperture sono tutte imprese individuali. Questi i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese al 2019 e 2018. Dati che evidenziano come il nostro territorio è uno di quelli che cresce maggiormente a livello nazionale.

A livello lombardo, nel 2019 sono 5.852 le imprese attive nel settore, su 37.966 nel Paese. La crescita registrata in un anno è di circa + 1%. Un settore che in Lombardia impiega 19 mila addetti su 112 mila in Italia, con una crescita rispettivamente del 7% e del 3%. Si tratta soprattutto di imprese specializzate nella somministrazione con asporto, 5.622 attività, ma ci sono anche oltre duecento imprese tra produzione di pasti, sughi e estratti pronti. Milano è prima con 1.922 imprese attive, +2%, di cui 916 in città con 5 mila addetti, +3% in un anno, di cui 3 mila in città, +4%. Seguono Brescia (804), Bergamo (687), Monza Brianza (502) e Varese (465).

In un anno sono Lodi con 116 imprese, +8% e Cremona con 219, +5%, a crescere di più. Take away e cibi pronti in Italia. 37.966 imprese, +1% in un anno, circa 112 mila addetti rispetto ai 109 mila dello scorso anno, +3%, sono i numeri del settore in Italia. Roma (3 mila imprese, +1%), Napoli (1.977, +0,4%) e Milano (1.922, +2%) sono i territori che concentrano il maggior numero di attività seguite da Torino (1.534), Bologna (839), Catania (836), Bari (809), Brescia (804). Lodi (116 imprese, +8%), L’Aquila (169 imprese, +7%), Genova (768, +7%), Prato (134, +6%) i territori che crescono di più. Business da 1,3 miliardi in Lombardia su 5,5 miliardi in Italia per piatti pronti e take away. Tra le regioni prima l’Emilia Romagna con 1,5 miliardi, seconda la Lombardia e terzo il Lazio con 840 milioni. Tra i territori, prima in Italia è Roma con 784 milioni, seguita da Ravenna con 578 milioni, Milano con 332 milioni, Monza con 300 milioni, Parma con 291 milioni, Modena con 239 milioni, Napoli con 195 milioni, Brescia con 182 milioni, Rimini con 147 milioni, Bergamo con 134 milioni, Mantova con 125 milioni, Pavia con 118 milioni.

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