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La Provincia non si costituisce in giudizio nel ricorso Lega: 'Venuto meno l'interesse'

L’ente Provincia di Cremona non si costituirà in giudizio nel ricorso presentato dall’esponente leghista Simona Sommi che contesta la validità dell’elezione di Mirko Signoroni. Come c’era da aspettarsi, la Provincia, che al momento è retta dal vicepresidente Rosolino Azzali, resta neutrale rispetto all’ingarbugliata vicenda sorta ad elezione avvenuta e convalidata dell’ufficio elettorale, con la comunicazione dell’ex segretario generale Maria Rita Nanni sulla presunta ineleggibilità di Signoroni. L’udienza nella quale verrà discusso il ricorso della Lega è fissata al 12 dicembre.

La decisione di non costituzione in giudizio è contenuta in una delibera del 31 ottobre, nella quale si esprime anche un giudizio di merito sul ricorso al giudice ordinario: “Il dott. Signoroni – si legge tra l’altro nelle motivazioni –  si è dimesso dalla carica di Presidente in data 3 ottobre 2019, con ciò facendo venire meno ogni interesse al giudizio”; inoltre “è interesse dell’Amministrazione provinciale mantenere una posizione di imparzialità sulla questione”. Il ricorso infatti partiva dal presupposto che Signoroni fosse ineleggibile in quanto componente del Cda dell’Ato alla data delle elezioni.

Intanto oggi i partiti del centrodestra cremonese ribadiscono che “dopo aver consultato gli amministratori, non presenteranno alcuna candidatura per le elezioni del presidente della Provincia convocate per il prossimo 23 novembre”.
“Un procedimento – dichiarano i rappresentanti di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UDC e Noi per l’Italia – che non avrebbe dovuto essere istruito, essendo la vicenda sottoposta all’attenzione del Tribunale. Riteniamo infatti che una elezione convocata da persona designata da un candidato ineleggibile, Mirko Signoroni, non possa che essere di dubbia legittimità, oltre che estremamente poco rispettosa nei confronti di tutti, a cominciare dai sindaci e dai consiglieri comunali che hanno democraticamente espresso il loro voto alle elezioni del 25 agosto, nonché soprattutto della magistratura cui si è chiesto di riportare la legalità sulla vicenda”.

I sindaci della Lega Cremasca si sono riuniti nel pomeriggio di oggi, 1 novembre, per discutere delle elezioni provinciali.
“La Lega Cremasca – si legge in un altro comunicato –  rende noto che non parteciperà alla consultazione elettorale ritenendo le operazioni di indizione viziate da illegittimità. Gli amministratori leghisti ad unanimità appoggiano la linea già tracciata da tutto il centro-destra soprattutto considerati i ricorsi pendenti in magistratura. ‘Uno scenario paradossale’ – dichiara la deputata Cremasca Claudia Gobbato presente alla riunione. ‘Una situazione di incertezza giuridica  in cui gli atti e le decisioni prese appaiono poco chiare agli occhi di amministratori e cittadini'”.

Durante l’incontro cremasco è stato ricordato anche quanto avvenuto nell’ultima riunione dell’ufficio elettorale della Provincia (composto da dirigenti e funzionari dell’ente stesso) durante la quale – ricostruisce la Lega – “il vicesegretario generale dell’ente, Bonvini, ha dichiarato di ritenere Rosolino Bertoni unico candidato eleggibile. I membri intervenuti hanno espresso l’intendimento di partecipare alla riunione non in qualità di componenti dell’ufficio elettorale ma soltanto in quanto convocati e quindi a titolo di correttezza nei rapporti di lavoro, pur dichiarando di essere contrari alla posizione del vicesegretario stesso”. La vicenda, immediatamente precedente alla convocazione del consiglio provinciale dell’8 ottobre, è nota: l’ufficio elettorale era tecnicamente scaduto e quella seduta venne ritenuta non valida. Appena prima, era arrivata a tutti i consiglieri una diffida dello stesso Bertoni a non considerare possibile una nuova candidatura di Signoroni e a voler ritenere lui stesso quale unico candidato legittimamente eletto alla presidenza.

Di certo una condizione ingarbugliata, come rileva anche l’on.Rebecca Frassini, Commissario della Lega Cremasca – “sulla quale solo l’esito dei ricorsi può dare chiarezza e certezza di legalità. La posizione della Lega Cremasca è chiara e soprattutto a tutela dell’Ente e degli atti amministrativi emessi dallo stesso”. gb

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