Politica

Centrodestra, Jotta lancia a Cr movimento di Toti: 'Funzione che aveva FI oggi si è spenta'

Giovanni Toti

Anche a Cremona sta crescendo l’interesse per il progetto politico del governatore della Liguria Giovanni Toti, per un centrodestra che vada oltre l’era berlusconiana per legarsi strettamente a Lega Nord e Fratelli d’Italia. Principale referente locale di Toti è Mino Jotta, che al presidente della regione Liguria è legato da amicizia di lunga data.  “Abbiamo legato subito nel 2014 quando era venuto a Cremona per le elezioni europee e l’amicizia è continuata anche dopo, quando è diventato governatore. A livello personale, non sono il solo che guarda con attenzione a questa nuova proposta; è una proposta che non nasce contro nessuno ma per affermare una identità ancorata al centrodestra; il fatto che nel simbolo compaia il termine ‘Cambiamo’ significa che c’è la volontà di andare avanti, tenendo conto delle esperienze di tutti, che sono comunque formative”. Un riferimento velato, quest’ultimo, agli ex compagni di strada di Forza Italia.

Il progetto Toti è ancora in fase di formazione, nato repentinamente come repentina è stata la manifestazione di piazza organizzata da Giorgia Meloni all’indomani della nascita del governo giallo-rosso. “Non c’è qualcosa di già consolidato – conferma Jotta –  c’è un’organizzazione in divenire, che parte dai territori per poi estendersi su base nazionale”. Ma i moderati non rischiano di venire schiacciati tra Meloni e Salvini? “Quando hai un’identità precisa non sei schiacciato da nessuno, questo è il tema”, avverte l’ex coordinatore provinciale di FI. “Sono convinto che ci sia uno spazio importante nell’ambito del centrodestra, soprattutto tra coloro che non si riconoscono più nel progetto da cui proveniamo e che quindi non lo hanno più votato.
Il centro del centrodestra oggi è sguarnito. La funzione che aveva FI si è spenta, non lo dico io, ma lo dicono i numeri e quel che è peggio è che è in continua discesa, il che vuol dire che la gente non si riconosce più in quella che era la proposta iniziale. C’è una vasta parte di cittadini che cerca un soggetto liberale, moderato, popolare, che dica cose semplici e comprensibili. Secondo me Toti interpreta quella parte e lo fa con uno stile e una semplicità da ‘uomo della porta accanto’ che io giudico molto efficace”.

In un panorama più che mai fluido, questo schieramento politico potrebbe avere come primo banco di prova le elezioni regionali in Umbria, “anche se effettivamente questo mi sembra poco probabile, visti i tempi. Magari per le prossime regionali, in Emilia Romagna, Toscana, Calabria, la stessa Liguria ed altre”.

Per il momento sta a guardare, con interesse, ma senza schierarsi apertamente, Fabio Bertusi, che con Jotta ha condiviso il coordinamento provinciale azzurro prima del commissariamento deciso dai vertici nazionali: “Per chi si riconosce nei valori e nei programmi del centro destra è doveroso seguire l’evolversi di questa area di riferimento”, afferma. “A maggior ragione ora che nel Paese va costruita una forte e credibile alternativa all’attuale ed imbarazzante matrimonio d’interessi che si è formato a danno della maggioranza degli italiani.

La politica per quanto mi riguarda è di certo passione ma altrettanto comunità, quella comunità umana e politica di cui faccio parte e che da molti anni, con responsabilità e determinazione, rappresenta una forte rete di amministratori locali e di classe dirigente che svolgono un ruolo da protagonisti nelle istituzioni del nostro territorio”.

Proprio le ultime elezioni provinciali, per quanto riservate ai soli amministratori, hanno dimostrato che il centrodestra non berlusconiano può contare su un largo consenso (Bertusi e Jotta avevano sostenuto il candidato Signoroni, poi vincente, contro quello supportato da Lega e FI). E’ a questa rete territoriale che Bertusi intende rivolgersi per sondare la validità del progetto Toti: “Con molti amministratori, rappresentanti delle partecipate, delle fondazioni e con altrettanti appassionati della ‘cosa pubblica’ stiamo organizzando molti momenti di riflessione ed approfondimento sul territorio che non potranno non valutare attentamente scelte di prospettiva. Di certo c’è bisogno di un centrodestra credibile e leale; sia a livello nazionale che locale”.

“Grande attenzione dunque – è la conclusione di Bertusi – a chiunque voglia costruire un centrodestra forte, democratico ed all’altezza delle aspettative del nostro elettorato e che dica finalmente basta ai commissari, nani e ballerine; questi ultimi hanno già fatto troppi danni”. g.b.

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