Trombe d'aria e Area Omogenea, continua la polemica: 'Comuni discriminati'
Non si placano le polemica relative all’Area Omogenea Cremasca, in seguito alla richiesta dello stato di emergenza inoltrata a Regione Lombardia relativamente alla tromba d’aria del 12 agosto, che ha però ignorato lo stesso evento calamitoso verificatosi 5 giorni prima, che aveva colpito i Comuni del nord Cremasco. Con loro si schiera anche il sindaco di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni: “Ho letto la richiesta di stato d’emergenza per calamità naturale inoltrata alla Regione Lombardia dal presidente dell’Area Omogenea, Aldo Casorati e datata 13 agosto. Sono rimasto stupito e indignato dal fatto che non venga chiesto lo stato di emergenza di calamità naturale anche per i comuni colpiti dal nubifragio e dalla tromba d’aria del 7 agosto che ha causato danni ingenti, probabilmente superiori a quelli del 12 agosto.
A sostegno di questa ipotesi basti pensare che il 7 agosto Sergnano ha avuto un danno stimato di 5 milioni e 500 mila euro, Ricengo di un milione e 400 mila euro e Casale Cremasco Vidolasco di un 1 milione e 25 mila euro. Al di là delle cifre mi preme sottolineare che la richiesta dell’Area Omogenea Cremasca limitata agli eventi atmosferici del 12 agosto divide il territorio, invece di unirlo e, per me, questo inaccettabile”.
Con i comuni del nord Cremasco si schiera anche Giovanni De Grazia, coordinatore circolo FdI Crema: “Non è nostro costume polemizzare davanti a situazioni simili a quelle che si sono verificate in parecchi comuni del Cremasco causati dai pesanti eventi atmosferici nei giorni scorsi” commenta. “In questi frangenti compito della Politica e degli amministratori è quella di lavorare per risolvere i gravi problemi dei propri cittadini e i Sindaci dei comuni colpiti dal maltempo stanno facendo un lavoro egregio. Tuttavia ci saremmo aspettati da parte di Area Omogenea e del suo presidente Casorati un intervento immediatamente successivo all’evento del 7 agosto che aveva pesantemente colpito alcuni comuni, fra cui Sergnano, Casale Cremasco e Ricengo. Questo non è successo e giustamente i sindaci di questi comuni si sono sentiti “dimenticati” se non addirittura discriminati.
Ma se Area Omogenea non interviene in questi momenti a supporto dei propri comuni,a cosa serve? Forse a questo punto sarebbe giusto e opportuno ripensare alle funzioni e ai motivi per cui esiste Area Omogenea e al suo futuro!”.