Area Omogenea, fuori Pandino, dentro Castelleone L'attacco di Fratelli d'Italia
“Bingo, carambola, tombola: sono le parole adatte per descrivere la scelta del sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, sulla sostituzione del sindaco del comune di Pandino all’interno dell’associazione dell’Area Omogenea”, inizia così l’attacco di Giovanni De Grazia, coordinatore Circolo Fratelli d’Italia Crema, sul subentro di Pietro Fiori, sindaco di Castelleone, a Giacomo Bonaventi (Pandino).
“Un passo indietro – continua l’esponente di FdI – : alle ultime elezioni amministrative, il sindaco uscente Polig, è stata sconfitta in maniera netta, quasi imbarazzante, dalla coalizione di Centrodestra che ha eletto sindaco il leghista Giacomo Bonaventi che, a questo punto, ha diritto di subentrare al posto della Polig all’interno dell’area omogenea. Ma Bonaventi, preso dai problemi riguardanti la gestione del comune di Pandino, decide di rinunciare e suggerisce di far entrare il sindaco di Bagnolo Cremasco Paolo Aiolfi, leghista neo eletto, al suo posto. Esiste un problema di forma: all’interno del Comitato d’indirizzo e di controllo devono essere presenti sindaci di paesi con più di 5.000 abitanti e Bagnolo ne ha 4858, quindi 142 in meno. Il presidente Casorati ne prende atto e si dichiara disponibile alla deroga ma, all’interno dell’assemblea, il sindaco di Crema Bonaldi pretende il rispetto delle “REGOLE” e fa eleggere al posto di Aiolfi il sindaco di Castelleone Pietro Fiori”.
Quattro gli effetti di questa scelta: “1) Il Presidente Casorati di fatto delegittimato; 2) Rottura all’interno dell’Area Omogenea con numerosi Sindaci decisi a uscire dalla stessa; 3) Elezione del sindaco di Castelleone Fiori, il quale non ha mai fatto mistero di non sentirsi né cremasco né cremonese, ma rappresentante di una “Terra di mezzo” e, di conseguenza, non interessato al nostro territorio; 4) Ulteriore conferma che Crema, grazie alla Bonaldi, non potrà ambire ad essere punto di riferimento e di aggregazione per tutto il Cremasco”