Ambiente

Con le temperature si alza anche l'Ozono: 8 giorni su 10 oltre la soglia

Torna l’allerta smog fotochimico in Lombardia. Protagonista con l’innalzamento delle temperature e l’aumento dell’irraggiamento solare è l’ozono troposferico, potente ossidante pericoloso per la salute. Procede, così, da parte di Legambiente Lombardia la conta dei giorni di superamento dei livelli di riferimento per l’inquinamento da ozono, fissato in 120 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) come media di otto ore, da non superarsi per più di 25 giorni all’anno, ma con l’acutizzarsi del fenomeno si segnalano già livelli massimi preoccupanti, superiori alla soglia di informazione (180 µg/m³) e vicini ai livelli di allarme (240 µg/m³), come nel caso di Erba (Como), che ieri, lunedì 23 giugno, ha raggiunto il picco orario di 225 µg/m³.

Anche Crema non è immune dal fenomeno. Negli ultimi dieci giorni, solo due volte sono state registrate dalla stazione di Crema XI febbraio rilevazioni sotto il valore obiettivo di 120 µg/m³ per quanto riguarda la media di 8 ore (sabato 15 e sabato 22 giugno), con punte di 156 e 1179 µg/m³ negli ultimi due giorni (domenica 23 e lunedì 24 giugno). In aumento anche il dato relativo al valore massimo giornaliero, con la soglia di informazione (fissata a 180 µg/m³) superata una sola volta negli ultimi 10 giorni (ieri con una rilevazione di 201 µg/m³).

“Non ci stancheremo – dichiara Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia -, come ogni anno, di denunciare la grave sottovalutazione dell’inquinamento estivo da ozono. Le politiche di moderazione del traffico, da attuare anche in estate, si devono integrare con la gestione delle emissioni industriali, delle centrali termoelettriche e degli inceneritori A caldaie domestiche spente, ma con alta domanda di elettricità per la climatizzazione, questi consumi insieme al traffico pesano complessivamente per la quasi totalità delle emissioni di NOx”.

Legambiente ricorda che gli orari più critici per gli alti livelli di ozono sono quelli del pomeriggio, ma anche della prima serata, perché questo inquinante resta nell’aria anche nelle prime ore dopo il tramonto del sole. Dunque, se possibile, le attività all’aperto dovrebbero essere limitate alle ore mattutine, mentre nel resto della giornata è consigliabile tenere ben chiuse porte e finestre di casa. Un’attenzione particolare va posta ad anziani e bambini, i soggetti più a rischio. E’ bene anche fare attenzione al fumo e ad altre sostanze irritanti presenti in ambienti domestici e lavorativi, considerando che la tossicità dell’ozono aumenta considerevolmente la vulnerabilità delle mucose respiratorie. Se nelle città l’ozono esercita la sua azione nociva in combinazione con gli altri inquinanti da traffico, la situazione non migliora in aree verdi e montane: perché a differenza delle altre sostanze, l’ozono tende ad avere valori molto alti proprio in aree aperte e spazi rurali, anche in montagna o sulle rive dei laghi.

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