Lettere

La Bonaldi sfida il Decreto Sicurezza

da Antonio Agazzi - Capogruppo Forza Italia a Crema

Gentilissimo Direttore,

verrà un tempo in cui, magari, il Suo partito (il PD), metterà Stefania Bonaldi in condizione di fare, a pieno titolo, la ‘politica nazionale’. Ora ha, comunque, avuto in sorte un compito altrettanto bello e importante: amministrare Crema. Io mi limiterei a cercare di fare bene ciò, in questa fase, fermo restando il fatto che ciascuno interpreta come meglio crede il ruolo che Gli/Le è dato di rivestire. Per quel che mi riguarda, non condivido l’atteggiamento di amministratori locali che, quando ravvisano dei vuoti normativi, compiono forzature tese a stimolare il Legislatore a colmarli; nemmeno mi piace che la mia città sia etichettata come ANTI…qualcuno, chiunque sia, nel caso specifico il Ministro Salvini: se una legge è approvata dal Parlamento e controfirmata dal Presidente della Repubblica (l’attuale è, notoriamente, tutt’altro che distante dal PD, persona estremamente rigorosa, reduce da un impegno in seno alla Corte Costituzionale), mi piaccia o meno, il mio compito – in quanto Sindaco – è quello di rispettarla, finché non si creino le condizioni favorevoli perché coloro cui compete la funzione del legiferare la modifichino. Io la penso così e temo che, in questa ‘Seconda Repubblica’ – fondata sulle tifoserie neppure troppo delicate, le cui esternazioni i social media si incaricano di far dilagare -, il Sindaco di Crema rischi di farsi del male… Come sempre – non è la prima volta che dico queste cose – non mi ascolterà… Pace!

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