Cronaca

Afm, Forza Italia: 'Situazione intollerabile Il sindaco sciolga il Cda'

“E’ passato un anno dalla delibera del Consiglio comunale e non esiste neppure un’ombra di proposta e di progetto per realizzare quanto proposto dalla Giunta. Se il sindaco vuole continuare a farsi prendere in giro dal Cda delle Farmacie e far perdere tempo al Consiglio noi, evidentemente, non possiamo permetterlo”. Forza Italia riprende in mano la seduta consiliare del 1 febbraio 2018, durante la quale il sindaco Stefania Bonaldi aveva affermato di voler riqualificare l’immobile di via Samarani “per destinarlo a sede amministrativa aziendale e a presidio socio sanitario per il quartiere di Crema Nuova” grazie ai denari dell’Afm.

Il ‘nulla di fatto’ denunciato da Agazzi, Beretta e Zanibelli aggiunge lo sconcerto per aver appreso “in commissione di Garanzia che il CDA dell’Azienda farmaceutica comunale era stato impegnato per almeno un anno a prendere in considerazione e valutare l’idea di un privato di poter realizzare a sue spese una sala da ballo in gran parte dell’immobile di via Samarani. La qualcosa risultava essere in totale sfregio alla dignità dei consiglieri comunali nello svolgimento delle loro funzioni che vedevano vanificate le loro decisioni approvate in sede di Consiglio comunale”.

Una situazione che i forzisti definiscono “intollerabile sul piano istituzionale e democratico. Infatti, se le delibere di un Consiglio comunale non vengono attuate, è inutile che vengano assunte e perde di autorevolezza l’organo che le ha approvate”. Secondo i consiglieri il presidente di Afm Guerci e Geraci dovrebbero essere sollevati dall’incarico: “Il sindaco li sciolga tutto il Cda e nomini un commissario che si attenga agli indirizzi dati”.

Anche una delle convenzioni in essere con i comuni del cremasco (Gallignano), stando a quanto riportano i forzisti, non sarebbe stata rinnovata: “Le scadenze di queste convenzioni si conoscono sin dal momento stesso che si accettano e si sottoscrivono. Uno strano modo di interpretare il ruolo di amministratori che non ci lascia per niente tranquilli, fermo restando che il rinnovo delle convenzioni deve passare proprio dal Consiglio comunale. Solo così si ripristina il corretto rapporto tra chi dà gli indirizzi (il socio di riferimento) e chi (il Cda) è tenuto ad eseguirli. Se non condividono gli indirizzi non avrebbero dovuto assumere ruolo di Presidente e consiglieri”.

Agazzi, Beretta e Zanibelli chiedono dunque al presidente del Consiglio comunale di “far rispettare le delibere adottate dal Consiglio stesso, difendendone la sua dignità istituzionale”.

ab

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