Basista 'per amore' complice in una rapina alla banca di Ombriano. Condannata
Il 9 maggio del 2013 un gruppo di rapinatori armati di taglierino aveva assaltato la filiale di Ombriano della Banca Cremasca, prendendo in ostaggio clienti e personale e fuggendo con 15.000 euro. Per l’accusa, Maria Grazia, colf lodigiana di 45 anni, era la basista e il ‘palo’ della banda. Oggi la donna, difesa dall’avvocato Augusto Cornalba, è stata condannata a sei mesi di reclusione in continuazione con la pena di tre anni e un mese per altre tre rapine messe a segno in altrettante banche del lodigiano. Anche gli esecutori materiali, un gruppo composto da giovani napoletani, erano stati identificati e già condannati. I malviventi napoletani e Maria Grazia si erano conosciuti in una discoteca del cremasco. Lei si era innamorata e li aveva ospitati a casa sua. Era talmente coinvolta che li aveva pure accompagnati con un’auto intestata ad una parente a compiere le rapine. Una debolezza che le è costata una pesante condanna. Gli investigatori erano arrivati a lei proprio grazie alla macchina utilizzata per i colpi. Quella mattina di maggio del 2013 l’imputata stava aspettando i complici fuori in auto, mentre loro erano occupati a rapinare la banca. Otto le persone tenute in ostaggio dai malviventi, tutti a volto coperto, che avevano atteso per quasi un’ora l’apertura delle casse a tempo. Dopo aver prelevato il denaro, una cifra intorno ai 15mila euro, avendo cura di scartare le mazzette civetta, si erano dati alla fuga indisturbati. Già il giorno dopo la polizia, grazie alle testimonianze e alla visione dei filmati, aveva seguito le tracce del numero di targa dell’auto utilizzata per la rapina, arrivando ad identificare Maria Grazia e a denunciarla per rapina aggravata in concorso.
Sara Pizzorni