Politica

Legge Sicurezza: le reazioni dei partiti alle dichiarazioni del sindaco di Crema

Movimento 5 Stelle e Forza Italia: 'La Legge va rispettata'. Pd: 'Iniziativa concreta e opportuna'

Da sinistra: Draghetti (M5s), Bassi (Pd), Beretta (Fi)

Dopo quanto dichiarato dal sindaco Stefania Bonaldi, che si è detta pronta a firmare di proprio pugno le richieste di iscrizione all’anagrafe degli stranieri con permesso di soggiorno, non solo la Lega ha commentato al riguardo.

Dal Movimento 5 Stelle arriva l’ammonizione del capogruppo Manuel Draghetti: “La Bonaldi non faccia l’anarchica e rispetti la Legge”. Il consigliere grillino ricorda che questa è stata firmata dal Presidente della Repubblica e che “non spetta a sindaci decretarne l’incostituzionalità ma, eventualmente, alla Corte Costituzionale”. Draghetti rimarca poi come nella Legge Sicurezza non siano previste norme esclusivamente concernenti l’immigrazione, ma anche per la lotta alla mafia e al terrorismo, la confisca dei beni “e sì, anche la regolamentazione degli immigrati. La protesta dei sindaci del Pd, in tutta Italia, sottolinea solo quest’ultimo aspetto per puri fini propagandistici”.

Ma stando a quanto dichiara il capogruppo del Pd Jacopo Bassi, la propaganda arriva proprio dal Governo gialloverde, attraverso una Legge che “tutela tutto, meno che la sicurezza. Anzi, con questa norma si creeranno ancora più clandestini. Hanno eliminato gli sprar, senza comunque risolvere il problema dei flussi migratori”. Sull’iniziativa del proprio sindaco, Bassi ribadisce essere “concreta e opportuna, specie se tiene conto delle ricadute che questa Legge avrà sui singoli territori”.

“Un bluff di cui faccio volentieri a meno” è il commento del consigliere forzista Simone Beretta che chiede al sindaco di “applicare la Legge così com’è. E’ il suo dovere. La smetta dunque di fare la prima della classe che, per me, sarebbe l’ultima”. Sulle Legge in sé, l’esponente di Forza Italia ha ricordato che “è stata promulgata da Mattarella, dopo averla rivista più volte. Se non dovesse funzionare, ce lo dirà la sua applicazione e solo allora, se necessario, chi di dovere applicherà le modifiche necessarie. Confido dunque – ha concluso – che il mio sindaco la metta in pratica senza se e senza ma, mettendo da parte le esigenze di pubblicità alla propria persona.”

Ambra Bellandi

 

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