Lettere

"Le nutrie a San Carlo:
un problema, ma non
facciamolo diventare un allarme"

da Alvaro Dellera Wildlife Photographer e Ambientalista

Sia chiaro; nessuna sottovalutazione del problema. La preoccupazione dei residenti del quartiere San Carlo per la presenza di una quantità eccessiva di nutrie merita una risposta e una soluzione.

Va subito detto che questo è il periodo in cui nascono la maggior parte dei piccoli di nutria perciò l’aumento è determinato anche da questo fattore non trascurabile. Moltiplicatore del fenomeno sono le temperature del periodo, troppo elevate rispetto alla media, e la mancanza di neve. Fenomeni meteorologici determinanti come neve e gelo prolungati eviterebbero l’abbondante proliferazione di questi mammiferi che va detto sono esclusivamente erbivori.

Non secondario il fatto che l’eradicazione delle nutrie stabilita dalle leggi Regionali e Provinciali sia condotta con metodi discutibili.

La cattura con gabbie abbisogna di tempi più lunghi e di una costante applicazione e collaborazione da parte delle categorie interessate: istituzioni,agricoltori, allevatori, orto coltivatori e proprietari terrieri.

Purtroppo questo sul territorio cremonese e cremasco avviene in minima parte e a macchia di leopardo.

La cattura e l’uccisione con l’uso delle armi è totalmente controproducente. Come la legge regionale che permette l’abbattimento tutto l’anno delle volpi, ultimo mammifero predatore in grado di contrastare in parte il fenomeno delle nutrie.

Questi metodi con l’ausilio dello sparo, in ogni stagione, spingono le nutrie a trovare luoghi più sicuri vicini alle abitazioni dei centri abitati con presenza di corsi d’acqua come nel caso di Crema in località Le Murie e nel quartiere S.Carlo.

Sicuramente un problema, non facciamolo però diventare un allarme.

Regione Lombardia e Provincia rivedano i piani e i metodi di contenimento perché così non va. E non dicano che non l’avevamo detto.

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