Economia

Commercio estero, boom di importazioni in provincia, ma saldo commerciale negativo

Con il comunicato ‘Le esportazioni delle regioni italiane’ l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati territoriali dei flussi import-export relativi ai primi nove mesi del 2018 (gennaio-settembre, ndr). Il rapporto è stato diffuso dalla Camera di Commercio di Como. L’export italiano è risultato pari a oltre 342 miliardi di euro, in crescita del +3,1% (equivalente a +10 miliardi), valore positivo e tuttavia inferiore a quello registrato nei primi nove mesi dell’anno precedente (+7,6%). La crescita si conferma molto sostenuta per le Isole (+14,0%) e rilevante per il Nord-est (+4,7%), il Mezzogiorno (+3,8%) e il Nord-ovest (+3,4%), mentre il Centro risulta in leggera flessione (-0,2%). Si segnalano in particolare le performance di Molise (+40,8%), Calabria (+21,7%), Basilicata (+18,2%) e Valle d’Aosta (+10,7%), regioni che tuttavia presentano una forte polarizzazione settoriale e hanno un contenuto impatto sulla crescita dell’export nazionale (+0,2 punti percentuali). Per contro Sicilia (+18,9%), Friuli Venezia-Giulia (+10,8%), Emilia-Romagna (+5,2%) e Lombardia (+5,1%) contribuiscono per quasi 3 punti percentuali alla crescita complessiva.
In particolare, la provincia di Cremona ha visto crescere i valori’ assoluti’ delle proprie esportazioni, salite dai 2.733 milioni di euro del 2016 ai 3.414 di quest’anno, con una crescita, rispetto al 2017, del 6,3%. Un dato che continua a salire, dunque, anche se tra il 2016 e l’anno scorso era stato registrato un balzo del 17,5%. In ogni caso, la nostra provincia, pur essendo quartultima in Lombardia in termini di valore assoluto, è la quinta migliore in termini di crescita, preceduta da Sondrio (+10,8), Varese (+9,8%), Lodi (+9,5%) e Brescia (+8,2%). Unica provincia a far registrare una variazione negativa rispetto al 2017 è Monza e Brianza che ha pagato l’andamento, definito “anomalo”, della voce ‘CF212 Medicinali e preparati farmaceutici’ “esplosa” nello scorso anno e ora ridimensionata.
Boom rispetto al 2017, invece, per quanto riguarda le importazioni. Se in termini di valori assoluti (3.670 milioni), infatti, la provincia di Cremona è sempre la quartultima lombarda (seguita solo da Como, Lecco e Sondrio), la variazione rispetto allo scorso anno è da record: +24,3%, seguita a stretto giro di posta da Mantova (+24%). Va poi sottolineato come già tra il 2016 e il 2017 questa voce era salita del 34,5% passando, in valori assoluti, da 2.195 milioni a 2.953 milioni di euro. Lodi (+14,1%) chiude il podio virtuale della graduatoria in termini di variazione, mentre la media regionale è di +7,3% con Pavia (-0,3%) e Sondrio (-0,9%) uniche province a far registrare dati negativi.
Negativo, in ogni caso, il saldo commerciale in termini di valori assoluti, confermando il trend degli ultimi anni. Il saldo di -257 milioni di euro rimane il quartultimo dato lombardo: peggio solo Lodi (- 2.099 milioni), Pavia (-3.679 milioni) e Milano (-18.677 milioni), mentre la media regionale è di -5.846 milioni. Come detto, comunque, la variazione assoluta rispetto al 2017 per quanto riguarda la nostra provincia fa registrare -516 milioni, mentre tra 2016 e 2017 è stata -795: in termini assoluti significa che si è passati da un saldo positivo di 538 milioni di euro (dato 2016) all’attuale -257 milioni, passando per il +259 milioni del 2017.
mt

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