Pm10 sopra la soglia, ma il Comune non ha aderito al Protocollo. Fiab: 'Fatto grave'
Pm in rialzo dalla metà di dicembre, dopo un autunno non troppo tragico dal punto di vista della qualità dell’aria. E se l’ozono che la scorsa estate ha preoccupato gli abitanti del territorio cremasco, ora è rientrato nella norma, sono le Pm10 a preoccupare. Da 50, soglia limite sforata il 14 dicembre, si è passati a 73, per toccare quota 94 nella giornata di domenica, e riscendere appena nei due giorni successivi.
Nel mese di dicembre, riguardo alle PM10 è stata superata la soglia limite di 50 microgrammi per 11 giornate su 17 di con una giornata vicino a 100 microgrammi; mentre per quanto riguarda le PM2,5 è stata superata la soglia limite di 25 microgrammi per 14 giornate su 17.
E se l’anno scorso il Comune di Crema aveva volontariamente aderito al protocollo Aria di Regione per il blocco del traffico (pur avendo più di 30.000 abitanti non ricade nelle fasce critiche 1 e 2 e quindi non rientra nell’elenco dei Comuni obbligati ad attivare questi provvedimenti), quest’anno si è scelto di non partecipare.
Un “fatto grave”, questo, secondo la Fiab Cremasco, “che certamente non crea le condizioni per il miglioramento della salute pubblica e della qualità dell’aria. Il problema dell’inquinamento è certamente dovuto a molteplici cause che Crema non può risolvere da sola. È però altrettanto vero che l’aumento del traffico urbano e i continui incolonnamenti di mezzi inquinanti espongono le persone a emissioni dannose per la salute”.
Occorrono, secondo l’associazioni, “azioni concrete e immediatamente attuabili. Da tempo proponiamo l’estensione della rete ciclabile, la chiusura delle piazze al traffico e l’ampliamento delle Ztl. Qualche passo c’è stato ma è sempre più necessario affrontare scelte decisive. Auspichiamo che l’amministrazione riveda la propria posizione e aderisca volontariamente al blocco del traffico che rimane una delle poche misure concrete immediatamente attuabili”.
ab