Scrp, i sindaci dell'Area Omogenea: 'Decisioni coerenti dal 2016'
Nessuna decisione frettolosa. E’ quanto emerge dalla risposta dei sindaci dall’Area Omogenea ai colleghi fuoriusciti da Scrp, ai quali ricordano che “fin dal luglio 2016 i sindaci avevano dati indicazione di completare la dismissione degli assets industriali ricollocando quelli residui e di concentrare le attività ed i servizi resi ai Comuni dell’Area Omogenea in un’unica società territoriale di servizi per i Comuni, tecnicamente individuata poi in Consorzio.it, che è già una società in house e che già da tempo sviluppa e fornisce soluzioni e servizi preziosi ai Comuni”.
Come si legge nella missiva, la scelta di far confluire Scrp in Consorzio.it è “del tutto tecnica e funzionale al miglior raggiungimento degli obiettivi posti. Un comitato di indirizzo e controllo, composto dai sindaci, assicurerà il controllo analogo e un’ampia garanzia di partecipazione alla vita e alle scelte strategiche della società, garantendo per i primi cittadini un maggiore protagonismo e collegamento con le dinamiche di indirizzo e di gestione della società, obiettivo, per vero, spesso auspicato anche dai colleghi fuoriusciti”.
Sulle preoccupazioni dei sindaci fuoriusciti riguardo la propria liquidazione, i colleghi dell’Area assicurano che “il Consiglio di Amministrazione, ora, ed il liquidatore, successivamente, si stiano adoperando e si adopereranno” per quanto a loro compete.
I sindaci, comunque, non chiudono a un possibile ricongiungimento con gli 8 colleghi che hanno scelto di recedere dalla partecipata: “La nuova società resterà in ogni caso aperta a tutti i comuni dell’Area Omogenea Cremasca, anche a quelli ora usciti, qualora in futuro decidessero di rientrare e riacquisire le proprie quote, ciò nello spirito di cooperazione che da molti anni caratterizza il nostro territorio e la nostra comunità. Ogni altra interpretazione è del tutto fuorviante”.