Cronaca

Lettera dei residenti di via Bacchetta: 'Nessuna polemica Volevamo esprimere dissenso'

“Non siamo un’entità astratta. Volevamo semplicemente evidenziare le ragioni, forse fino a prima sconosciute, di alcuni residenti contrari alla vostra iniziativa che riteniamo tuttora deprecabile. L’invettiva contro la stampa, rea di aver pubblicato la nostra missiva, senza accertare la fonte, considerandola addirittura una fake news  sinceramente la troviamo tanto, troppo, sopra le righe. Per questo riscriviamo a tutti, confermando che i residenti ora anche indignati, esistono”.

Prosegue lo scambio di missive tra ‘Angelo Bacchetta’ (che null’altro è se non la denominazione della via di Crema Nuova) e l’Amministrazione comunale. La mail giunta alle redazioni giornalistiche lunedì 12 novembre dichiarava che “nei duecento metri di via Bacchetta  la maggioranza è favorevole al mantenimento degli alberi”.

La risposta dell’Amministrazione è stata dura: “Abbiamo risposto alla mail giuntaci ieri chiedendo di conoscere i firmatari e l’entità numerica: soltanto così il mittente avrà una chance di essere preso in considerazione. Fermo restando che se l’interlocuzione con chi sostiene di avere forti argomenti contro la rimozione degli alberi di Via Bacchetta inizia in questo modo anonimo, sparlando di concittadini e non proponendo neanche mezza idea, è più che lecito pensare che si è nei dintorni dell’irrazionalità”.

Ora una nuova lettera è volta ad affermare che “I residenti dissidenti esistono eccome. Abbiamo messo le nostre firme sui moduli in circolazione insieme alla protesta di centinai di cittadini. Sono forse anche questi cittadini inesistenti ? Visto che non si hanno le prove di una autentica notarile?”.

La prima missiva, si legge nel nuovo messaggio “mancava delle firme perché non intendeva essere valutata come petizione popolare ma come opinione. Non vogliamo fare la conta tra favorevoli o contrari, ma esprimere un dissenso. Per rispetto di chi non ha voluto ulteriormente polemizzare con i vicini che non hanno le nostre stesse opinioni ci siamo permessi una firma comune”.

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