Prosegue la battaglia tra Usb e direzione ospedaliera per il diritto al pasto

Battaglia aperta tra sindacati e direzione dell’Asst di Crema. Non si è fermata la lotta dell’Unione sindacale di Base, che a metà ottobre ha incontrato nuovamente il direttore Luigi Ablondi  per discutere la questione della mensa interna alla struttura per tutti i dipendenti. L’applicazione del regolamento aziendale vigente che disciplina l’erogazione del pasto ai dipendenti ha fatto sì che oltre i due terzi dei dipendenti si sono visti costretti a rinunciare ad esercitare il proprio diritto all’accesso al servizio mensa.

Da mesi L’Usb è in stato di agitazione, i cui referenti fanno sapere che questo proseguirà. Si è infatti tenuta il 31 ottobre scorso, l’assemblea dei sindacati che hanno ribadito la propria posizione favorevole a intraprendere iniziative al fine di permettere, a tutte le lavoratrici e i lavoratori della ASST di Crema, di fruire del servizio mensa. Sono previsti dunque volantinaggi e un flash mob; lo sciopero, invece, resta l’estrema ratio, perché si andrebbe a incidere troppo sui pazienti.

Ma c’è di più. Secondo quanto riferisce Luigi Degani (Usb) è intenzione di Ablondi indire un referendum aziendale per testare l’effettiva necessità di una mensa aziendale. Una proposta ” inaccettabile e offensiva la proposta avanzata dalla direzione 0 per chiedere ai lavoratori un qualcosa che è previsto da contratto e cioè il diritto al pasto. La direzione della Azienda Ospedaliera, dovrebbe fare quanto gli compete, che per quello che riguarda i rapporti con i lavoratori sui diritti contrattuali, la competenza è e rimane esclusiva della RSU e delle OOSS”. Si resta pronti, dunque, al boicottaggio del referendum “che ha più l’aria di una provocazione”.

Sul tavolo delle trattative anche a discussione del nuovo CCIA (Contratto Collettivo Integrativo Aziendale) e degli articoli del CCNL che prevedono la sottoscrizione di un accordo sindacale, per i quali l’Usb chiede a tutti di “continuare a sostenere l’azione sindacale”.

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