Cronaca

Sempre meno sfratti: in provincia di Cremona provvedimenti calati del 12%

Sfratti in notevole calo nel territorio cremonese, come in tutta la Lombardia: a dirlo sono i dati contenuti nel X Rapporto Uil sulle Politiche Abitative, basati su dati dell’Ufficio Centrale di Statistica del Ministero dell’Interno, secondo cui a Cremona nel 2017 i provvedimenti sono calati del 12%. In tutto sono stati 330 gli sfratti nella nostra provincia, di cui i cui 311 per morosità (89 nel capoluogo e 222 in provincia) e 19 per finita locazione. Complessivamente soo state 332 le richieste di esecuzione, mentre 162 sono stati gli sfratti eseguiti (con un calo del 21.74%).

In Lombardia, i provvedimenti di sfratto emessi nel 2017 sono stati complessivamente 9.473, il 14.26% in meno rispetto all’anno precedente, di cui ben 9000 per morosità, 470 per finita locazione e 1 per necessità del locatore. Le richieste di esecuzione sono state 44.553, ovvero il 25.1% in meno rispetto all’anno precedente, mentre gli sfratti eseguiti sono stati 4.973, il 6.92% in meno rispetto al 2016.

Secondo la Uil, “ad oggi, circa il 60% dei lombardi è proprietario di casa, circa il 20% lo sta per diventare dopo aver estinto il mutuo, mentre il restante 20% circa vive in affitto. Di questi ultimi, il 28% circa è rappresentato da famiglie monoparentali, il 23% da famiglie numerose e il 65% circa da famiglie straniere.

“Per chi è in affitto, la spesa media per l’abitazione incide in media del 30% circa sul reddito disponibile, una soglia critica per la sostenibilità dei bilanci famigliari” commenta il segretario generale della Uil Milano Lombardia Danilo Margaritella. “Occorrono politiche abitative che nei prossimi anni prevedano garanzie per l’accesso a una condizione abitativa dignitosa, che forniscano strumenti di sostegno ai più bisognosi e che rendano più mobile il mercato immobiliare lombardo. Occorre anche favorire tutte quelle condizioni affinché immobili privati non utilizzati, possano essere riconvertirti per rispondere alle esigenze abitative sociali”.

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