Legionella: trovato il batterio nelle torri di raffreddamento di alcune aziende
Il batterio della legionella proviene dalle torri di raffreddamento di alcune aziende. Questa la conclusione a cui sono giunti gli esperti di Regione Lombardia, secondo cui dei dieci campioni ad oggi analizzati, nove sono risultati positivi alla legionella. Scagionata quindi l’acqua, che era l’altro possibile vettore: il contagio passa in realtà per via aerea.
I primi risultati dei campionamenti effettuati da ATS Brescia sui territori della bassa bresciana orientale e nell’alto mantovano sono stati resi noti dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Ad oggi – ha spiegato Gallera – l’analisi dei dati ci permette di concentrare tutti gli sforzi messi in campo da Ats nelle torri di raffreddamento delle aziende. I risultati dei campionamenti effettuati in queste ultime, presso i comuni maggiormente colpiti, sono positivi alla legionella. Dei 10 campioni ad oggi analizzati sulle torri di raffreddamento di 3 aziende nei Comuni di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, 9 sono risultati positivi alla legionella”.
A seguito dei primi risultati l’ATS Brescia ha convocato i sindaci dei tre comuni per fornire le prime opportune informazioni. Poi è stata loro trasmessa una nota formale con richiesta di emissione di ordinanza contingibile e urgente perché dispongano la sanificazione di alcune aziende del loro territorio. Verrà inoltre valutato se le stesse abbiano effettuato valutazioni di rischio biologico e autocontrolli.
Ma non è tutto: il lavoro di campionamento verrà esteso a un’area più ampia, coinvolgendo i sindaci del territorio interessato affinché tutte le aziende provvedano a sanificare le proprie torri di raffreddamento. “Entro fine anno approveremmo in Giunta regionale un provvedimento per censire tutte le torri di raffreddamento in Lombardia, norme puntuali per la loro periodica sanificazione e controlli e sanzioni da parte di Ats in caso di mancata ottemperanza” ha detto ancora Gallera.
Anche nel fiume Chiese sono state riscontrate delle positività alla legionella, ma il numero ridotto lascia pensare che non sia l’acqua del fiume la causa dei casi di polmonite riscontrate nelle ultime due settimane.
Le rendicontazioni quotidiane fornite dalle strutture ospedaliere pubbliche e private dei tre territori interessati mostrano 405 pazienti con diagnosi accertata di polmonite. Dei 405 casi 269 sono maschi, pari al 66,4% del totale, l’età media è di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi). 42 sono le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L’età media delle persone è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini). I dati di accesso al Pronto Soccorso degli ospedali in data odierna è di 23 di cui 13 sono stati ricoverati. Al momento il numero dei degenti è di 200 persone. Nel Cremonese i casi riscontrati sono quattro.